Albert Hendrickx

Classico corridore fiammingo, tenace, furbo e veloce, si dimostrò subito atleta di rango.
A soli 19 anni, infatti, era già un professionista capace di giungere secondo, in una prova di buon livello come la Parigi Hirson, ma l'incontro con la vittoria non giunse immediatamente.
Nel 1937, a 21 anni, si piazzò secondo nella Parigi Roubaix, battuto dall'italo-francese Jules Rossi, ma qualche settimana dopo, riuscì finalmente a vincere. Accadde nella semiclassica belga, Antwerpen - Gent - Antwerpen (traguardo che poi bissò nel 1940). Sembrava dovesse crescere ancora, ma non fu così. Nel corso degli anni, Hendrickx, si dimostrò ottimo corridore, ma la sua carriera si coprì di piazzamenti e di pochi successi, anche a causa della Seconda Guerra Mondiale. Di nota, nel periodo antecedente il confitto, la vittoria nella Parigi Belfort nel '38 ed una tappa del Giro del Belgio del medesimo anno.
Dopo la guerra, pur anziano, i suoi pezzi migliori, con le vittorie nella Parigi Brest Parigi nel '48 e la Wien-Graz-Wien nel '49.
Visto l'ottimo potenziale e il lusinghiero inizio, ci si attendeva da Hendrickx qualcosa di più. Dopo anni, si scoprì, grazie pure alle sue ammissioni, che da corridore si era dedicato con troppa alternanza ai ritmi imposti dal ciclismo. Gli piaceva vivere, amava la birra e faceva sovente le ore piccole. D'altronde, anche il suo soprannome, "il calzino", andava in certe direzioni. Già, proprio così, perché assonnato, era solito dimenticare di calzarne due...
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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