Coppa Caivano

Organizzata dall'U.S. Caivanese si svolge la XXV edizione della Coppa Caivano che per forza di eventi si annuncia comunque in tono minore. Il percorso presenta scarse difficoltà altimetriche; nella parte iniziale la salita dei Fornari, breve e pedalabile, e quella del Pianto nel finale. La prima serie di tentativi di fuga avviene solo dopo il primo giro, vale a dire a metà del percorso quando poco dopo il passaggio da Caivano, emergono il barese Ranieri e Formigi, fiaccamente inseguiti dal gruppo. I due accumulano un discreto vantaggio ma il barese trova scarsa collaborazione in Formigi e dopo appena 20 km il tentativo fallisce. All'uscita da Caserta, secondo passaggio, i due fuggitivi vengono riassorbiti dal gruppo degli inseguitori nel quale D'Amore, Fausto e Luchetti sono i più attivi. Il gruppo di testa è composto da 20 corridori, tra questi anche il laziale Cerasa Remo, e procede compatto fino ad Acerra, quando scappa Pirozzi, il quale approfittando dell'apatia del gruppo tenta il gran colpo. Il suo vantaggio raggiunge quasi il minuto ma gli inseguitori, finalmente scossi da Luchetti (che malgrado due forature appare tra i più combattivi e tenaci) e D'Amore, lo agguantano proprio all'imbocco della salita del Pianto, asperità finale della gara. Sulla salita è Fausto che guida il gruppo che si sgrana e in testa rimangono in sette a contendersi la vittoria. I battistrada imboccano il vialone di Caivano ed è D'Amore che parte da lontanto con la sua volata e centra il successo precedendo Abbate Raffaele (primo dei dilettanti) che, dopo aver attuato per tutta la gara una tattica difensiva, cerca invano di sfruttare una maggiore freschezza senza peraltro riuscire ad impensierire il suo eterno rivale.
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