Storia di Wladimiro Panizza

Originario di Fornaci di Fagnano Olona, è stato uno dei corridori italiani più noti degli anni '60 e '70, anche in virtù di una longevità sportiva da primato. Il suo risultato più bello, il secondo posto al Giro d'Italia del 1980 alle spalle di Bernard Hinault, arrivò a 35 anni suonati, dopo una miriade di piazzamenti. In quella stessa stagione sarebbe poi finito quarto nel campionato del mondo su strada di Sallanches, ancora alle spalle del vincitorie Hinault, coronando le sue partecipazioni iridate in azzurro (5) con la prestazione più significativa, perché ottenuta su un percorso durissimo.
Nella sua lunghissima carriera (19 stagioni) da professionista, "Miro" ha indossato le casacche gloriose della Bianchi e della Gis, affiancando prima Moser e poi Saronni. Lo chiamavano "La Roccia", perché non mollava mai: a sera era distrutto, ma la mattina seguente di nuovo pronto ad aiutare i compagni. Un esempio di generosità.
Suo il record di presenze al Giro d'Italia (18 edizioni, di cui 16 portate a termine), con la maglia rosa vestita per sei giorni nell'anno che lo vide secondo.
Fisico robusto e poco slanciato, carattere battagliero, Panizza era per caratteristiche uno scalatore tenace. Si rammaricava non a caso dei tanti, troppi Giri, decisi dalle cronometro, a lui poco consone. Il più grande rimpianto, però, era legato alla sua prima partecipazione, nel 1967, quando gli fu tolta la vittoria per l'annullamento della tappa delle Tre Cime di Lavaredo a causa di spinte e traini abusivi dei quali avevano beneficiato gli altri corridori. Ha sempre ultimato i quattro Tour de France cui ha preso parte: 14° nel '69, 18° nel '70, 4° nel '74 e 13° nel '76. Ha concluso anche quattro Giri di Svizzera (3° nel '73) mentre si è ritirato nell'unica Vuelta affrontata nel '67.
Si è comunque aggiudicato trofei importanti: il Gp di Monaco nel 1970, il Giro di Romagna nel 1973, il Midi-Libre nel 1977, il Giro del Friuli nel 1981 e altri ancora. Ma la vittoria che più ricordava era la Milano-Torino del Centenario nel 1975. Vinse anche due campionati italiani di cross e dominò una storica tappa del Tour de France nel 1976, trionfando nella bufera sull'Aubisque.
Ha corso fino a 40 anni abbandonando l'attività agonistica nel 1985 e successivamente ha ricoperto il ruolo di direttore sportivo. E' deceduto nel giugno 2002 per un attacco cardiaco ma da tempo soffriva di cuore.
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