Storia di Eugenio Gestri

Tra i dilettanti si mise in bella evidenza nel 1929 e 1930 con ripetuti successi e brillanti piazzamenti classificandosi 11° ai mondiali di Zurigo del 1929 e 2° ai mondiali di Liegi del 1930. Proiettatosi con tanto clamore sulla scena ciclistica nazionale ed internazionale esordì tra i professionisti alla fine del 1930 segnalandosi subito con la perentoria vittoria nella Coppa Bernocchi.
La vetrina delle migliori prestazioni agonistiche sono state le grandi corse a tappe (Giro e Tour) che l'hanno visto protagonista nel quinquiennio 1931-1935 con vittorie di tappa e buoni piazzamenti nella classifica finale (14° nel Tour del 1934).
Forte, resistente alla fatica, tetragono alle avversità, venne soprannominato dalla tifoseria "il loppo" cioè il pioppo e riusciva ad emergere in modo particolare nelle torride giornate del Tour. Proprio al Tour seppe esprimersi nel modo migliore. Ebbe la buona sorte di cogliere immediatamente alla sua prima partecipazione (1931) uno squillante successo di tappa che gli assicurò in patria un clamore ed una fama impensati.
Per cinque anni consecutivi, fino al 1935 il pratese fu sempre convocato nella squadra nazionale in partenza per il Tour.
Anche il Giro d'Italia consentì al corridore pratese discreti piazzamenti nella classifica finale: 9° nel 1933, 10° nel 1931 e 11° nel 1935.
Ormai 35enne appese la bici al chiodo nel 1940 per dedicarsi ad una attività commerciale in proprio. In pieno periodo bellico muorì nel 1944.
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