Storia di Enzo Coppini

Nato ad Agliana nel 1920 giovanissimo si trasferisce con la famiglia nel 1929 alla periferia di Firenze, al Galluzzo. Qui vede nascere la sua passione per la bicicletta, il padre contadino ama la terra in modo profondo, ma Enzo no.
Quando la famiglia ritorna vicino a Prato ha in regalo la sua prima bicicletta, da una donna per la quale faceva la spesa, a cui mette subito il manubrio da corsa. Con quella faceva le sue prime girate, spesso unendosi di soppiatto, contro il volere dei giudici di gara, alle gare domenicali che passavano dalle sue parti. Con tanti risparmi e con l'aiuto paterno, nel 1936 riesce finalmente a comprare una Gestri da corsa. La domenica successiva fa un giro lunghissimo con un gruppo di compaesani e alcuni ciclisti della zona, Cipriani, Balli e lo stesso Gestri e da li a poco si tessera per la "Pratese" ottenendo già la prima vittoria nel corso del 1936.
Nella sua carriera da aspirante e da dilettante ottiene circa 25 vittorie, tra cui il titolo di Campione Toscano dilettanti nel 1938 e nel 1939 e il successo nella La Spezia-Viareggio del '39.
Durante la guerra combatte prima in Jugoslavia e poi in Russia, riuscendo a tornare vivo a differenza di tanti connazionali commilitoni.
Ricomincia a correre da professionista dopo la guerra nel 1945 vincendo da indipendente per i colori della Pratese. Tra l'altro ebbe la soddisfazione di staccare Coppi in salita nella Milano-Torino 1945, ma fu 2° sul traguardo dietro il romagnolo Vito Ortelli. La cosa non poteva passare inosservata, ed emissari della Casa Bianchi di Fausto Coppi, avvicinarono il pratese per sondare la sua disponibilità a trasferirsi. Enzo non seppe rinunciare ai legami affettivi che lo legavano ai dirigenti e compagni di squadra della Benotto e declinò l'offerta della Bianchi ma probabilmente incorse in un errore professionale che orientò la sua carriera verso esiti non esaltanti e comunque non pari alle aspettative che il promettente esordio nel professionismo aveva fatto intravedere.
Ha continuato a gareggiare fino al 1951 conquistando la maglia bianca di miglior giovane nel Giro d'Italia del 1946 concluso al 14° posto (in tutto 3 Giri d'Italia e un Tour de France).
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