Giovanni Gerbi a Roma nel 1902 e la sfida ad Antonelli

A settembre 1902, dopo aver dominato nella Coppa del Re, Giovanni tenta l'avventura anche nel Sud Italia, nella prima edizione della Roma-Napoli-Roma, 450 km lungo strade sconnesse e con il pubblico spesso indisciplinato. Giovanni si reca a Roma in treno grazie all'aiuto di un amico che gli fornisce il denaro sufficiente per un biglietto di terza classe, ma di sola andata. Parte insieme al fido compagno Remondino che però in corsa è presto costretto al ritiro mentre Giovanni perde contatto dai primi poco prima di Cassino e giunge a Napoli con 12' di ritardo. Riduce lo svantaggio con un bell'inseguimento nel finale ma si deve accontentare del quarto posto (a 9'19") alle spalle del tedesco Grammel, Jacorossi e Spadoni, confermando tuttavia le sue grandi qualità.
Dopo la corsa alloggia tre giorni a Roma presso un suo ammiratore, ma dopo una vivace discussione con alcuni tifosi locali viene "costretto" a sfidare il loro idolo (un certo Antonelli) in una sfida sulla distanza di 50 km al Velodromo di Porta Salaria, mettendo in palio (essendo rimasto senza soldi) le rispettive biciclette. Giovanni trionfa nettamente ma sorge immediato il problema del ritorno a casa: senza soldi e senza mangiare, Giovanni e Remondino non possono certo sperare di tornare in bicicletta per cui si recano alla stazione Termini e spediscono prima di tutto i loro mezzi di locomozione (compreso quello vinto ad Antonelli). Poi vanno in questura dove probabilmente "commuovono" le forze dell'ordine ed ottengono il foglio di via, con viaggio gratuito fino ad Asti. Ci vogliono trenta ore per arrivare da Roma ad Alessandria ed il viaggio si trasforma in un terribile calvario per i due giovani: senza soldi, riescono a mangiare un pò di pane e due banane grazie alla bontà di alcuni compagni di viaggio e quando giungono stremati a casa, Gerbi viene accolto dalla notizia che deve restituire la bicicletta "vinta" perchè questa non era di proprietà di Antonelli.
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