Storia di Glauco Servadei

Nato a Forlì nel 1913 e prematuramente scomparso nel 1968, resta una delle figure di spicco del ciclismo della sua regione e occupa un posto preciso anche in campo nazionale dove si distingue per lungo tempo sia come dilettante che come professionista. Soprannominato "Parulè" per la sua facile loquela, è un atleta dal fisico longilineo e potente con capacità ben marcate su diversi terreni di gara: robusto sul passo, bruciante nelle volate e si difende bene in salita. Fin da giovanissimo si dedica al ciclismo agonistico riportando più di 60 vittorie nelle categorie allievi e dilettanti di cui risulta indiscusso protagonista nel periodo compreso tra il 1930 e il 1936. Come dilettante gareggia con il V.S. Reno e l'A.S. Roma. Grazie all'ottimo rendimento e alle eccezionali doti di velocista si mette in particolare evidenza e partecipa a gare che vedono in lizza anche gli indipendenti imponendosi più di una volta come ad esempio, tra il 1935 e 1936, una serie di risultati ottenuti in Toscana e le brillanti affermazioni nelle Coppe Lapucci e Leonardi a Ravenna. In più occasioni veste la maglia azzurra. Nel luglio 1933 partecipa al Giro d'Ungheria vincendo due tappe. Nel 1935, chiamato alle armi, viene destinato alla Farnesina di Roma come preolimpico in vista delle Olimpiadi di Berlino. In quello stesso anno, difendendo i colori dell'A.S. Roma, conquista la Coppa Italia (campionato italiano dilettanti a squadre) con Ceroni (amico inseparabile), Toccaceli e Chiappini. Il 1936 lo vede al campionato del mondo di Bremgarten dove si classifica 6° mentre nella prova valida per il titolo italiano risulta 2°. Passato professionista conosce la gloria sportiva e si distingue come campione di razza nel periodo 1937-1943; solo il precipitare degli eventi bellici arresta la sua carriera nel pieno della maturità. Tra le sue affermazioni più prestigiose: sei tappe al Giro d'Italia; due tappe al Tour de France; il G.P. di Roma nel 1943 davanti a Mario Ricci che poi si prende la rivincita la domenica seguente nel campionato italiano relegandolo al 2° posto; il Giro della Provincia di Milano 1943 a cronometro in coppia con Fiorenzo Magni; la Coppa Bernocchi nel 1942; il "Giro d'Italia di guerra" nel 1943.
Tra i numerosi piazzamenti d'onore: dieci secondi posti in altrettante tappe del Giro d'Italia, il secondo posto nella Nantes-Royan al Tour 1938, nei Giri di Toscana del 1937 e 1943, nella Milano-Sanremo del 1943 e nel campionato italiano alle spalle di Canavesi. Come professionista gareggia con la Gloria, Ganna e dal dopoguerra fino al 1949 con la Bianchi al fianco di Coppi.
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