Storia di Elio Maldini

Nasce nel luglio 1911 a Madonna degli Angeli, una frazione del comune di Cervia, meglio nota come Cannuzzo. Spinto dalla passione per il ciclismo, nel 1932 abbandona saltuariamente la sua attività di muratore e comincia a gareggiare come dilettante con i colori del Gruppo Sportivo Gens Nova di Cervia in alcuni circuiti locali. Ad un terzo posto fanno seguito altri incoraggianti piazzamenti. Nel 1933 passa allo Sport Club Aquilotti dove rimane anche l'anno successivo. E' un periodo pieno di soddisfazioni per Elio che, capace di esprimersi con lunghe volate alle quali è difficile resistere, ottiene diverse vittorie su strada e belle affermazioni su pista contro avversari di valore come Vicini, Bacchetti e Servadei. L'amicizia-rivalità con Vicini, che abita a Martorano un paese poco distante da Cannuzzo, fa crescere inevitabili campanilisti tra i sostenitori dei due. Nel 1935 gareggia con la Ciclistica Malatesta ottenendo alcune vittorie di prestigio come la Coppa Azzini a Modena e la Coppa OM a Cattolica dove batte in volata Vicini. Entrambe queste gare sono selettive per i campionati del mondo in programma a Floreffe in Belgio nel mese di agosto. In vista di questo importante appuntamento viene fatta disputare dal commissario Francesco Verri un'altra prova valida per la selezione. L'appuntamento, fissato sul Circuito dei Giardini Margherita di Bologna, vede correre insieme professionisti e dilettanti. Sul traguardo Maldini è battuto da Olmo, Bini e Piemontesi, ma risulta primo dei dilettanti e quindi inserito nella rosa degli azzurrabili. Disgraziatamente per Elio il commissario Verri è un toscano determinato a formare la squadra con i suoi corregionali Bizzi, Del Cancia e Mancini. Non c'è niente da fare ed Elio si deve rassegnare al ruolo di riserva. Come dilettante Maldini ottiene complessivamente venticinque vittorie e numerosi piazzamenti nei dieci. Poco portato per le salite dure, il corridore di Cannuzzo dimostra buona attitudine per le corse a cronometro come ad esempio nel 1935 quando, con Vicini, vince il Secondo Giro della Provincia di Parma. Nel 1936 passa professionista con la Frejus e si mette subito in evidenza con buoni piazzamenti (18° alla Milano-Sanremo, 10° al Giro di Toscana e 7° al Giro d'Emilia) che gli consentono di partecipare al Giro d'Italia. Al Giro ottiene piazzamenti di rilievo con i quali riesce a strappare consensi e a farsi apprezzare da un maggior numero di sostenitori. A Gardone, dove arriva secondo alle spalle di Bartali, è lo stesso Gabriele D'Annunzio ad offrirgli un dono personale consistente in un portasigarette di pregiata fattura. Nella classifica finale ottiene un ottimo 14° posto a poco più di mezz'ora da Bartali. Maldini partecipa ad altre due edizioni del Giro d'Italia: quella del 1937 in cui si classifica 41° e quella del 1939 dove si ritira nella quattordicesima tappa.
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