Giuseppe Martano: Il suo anno di grazia e purtroppo anche di disgrazia, il 1937

Giuseppe cominciò la stagione 1937 vincendo il Gran Premio di Cannes, in volata davanti a Locke, Barale e Camusso, piemontese di Cumiana; era questa una corsa importante perchè vi partecipavano tutti i francesi che venivano ad allenarsi in riviera. Vinse quindi la Milano-Torino, dopo aver bucato ai piedi della salita di Cocconato, mentre era in fuga solitaria; cambiò da solo il tubolare ed inseguì poi tutti quelli che nel frattempo lo avevano raggiunto e superato, staccadoli ed arrivando da solo al motovelodromo di Torino. Quando prese il via alla Parigi-Nizza andava come un treno: nella prima tappa forò riuscendo comunque ad arrivare ancora secondo e quarto nella semitappa pomeridiana. Vinse quindi le due tappe successive: la prima, a Cavaillon, in volata, la seconda per distacco a Marsiglia. Fu quindi secondo a Cannes, dopo due forature, e quarto e quinto nelle due tappe seguenti. Venne il giorno della cronometro a squadre e Giuseppe era rimasto senza squadra: gli organizzatori lo costrinsero allora a correre con altri due corridori di squadre avversarie che non gli dettero nemmeno un cambio sui 70 km circa del percorso. Così perse oltre due minuti che si sommarono ai cinque minuti di penalizzazione inflitti dalla giuria per un cambio ruota irregolare nella tappa precedente. Avrebbe potuto forse ancora vincere la corsa (difatti si doveva ancora affrontare la salita della Turbie con arrivo finale a Nizza) se, a circa 30 chilometri dall'arrivo, poco prima della salita, non fosse avvenuto un brutto incidente. In una curva si scontrò con un camion e si fratturò il ginocchio sinistro. Era il 14 marzo 1937, cinque giorni prima della Sanremo. La stagione era omai compromessa.
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