Piero Dallai, borghigiano di San Giovanni Maggiore, classe 1947, inizia la sua carriera nel 1962 come esordiente. La sua prima società è l'Appenninico, poi passa al Pedale Ravennate nella stagione '65-'66 e trova subito un capitano da servire: Diego Ronchini. Dopo una buona carriera da dilettante senza grossi acuti, Vito Taccone, capitano della Cosatto, lo vuole in squadra nel '70 e così Piero passa professionista. Dopo aver gareggiato in tutte le classiche nazionali, partecipa al suo primo Giro d'Italia con lo stesso Taccone, Martini, Tartoni, De Simone e i fratelli Poloni. L'anno dopo piace a Fabrizio Fabbri e a Panizza e, sempre con la Cosatto, partecipa nuovamente al Giro d'Italia e a tutte le classiche italiane. Dallai non si stanca di avere capitani da aiutare e così accetta nel 1972 e 1973 l'invito di Menicagli e passa alla Magniflex. Aiuta a turno i vari Schiavon, Boifava, Vannucchi e Fabbri facendosi sempre apprezzare.
Nel 1974 è Martini che lo vuole nella Sammontana, quando crea una squadra fatta da soli toscani, imperniata sul trio Riccomi, Fabbri e Simonetti.
Anche Moser lo vuole con sé e nel 1975 Dallai accetta e passa alla Filotex. In questa stagione partecipa, oltre a tutte le classiche italiane, al Tour de France, al Giro d'Italia, alla Parigi-Roubaix e alla Liegi-Bastogne-Liegi.
E' il 1976 quando Dallai corre per la Cuneo-Benotto, una squadra giovane, lui è il più vecchio e ha solo 29 anni. I risultati non arrivano, la squadra non gira e a fine stagione decide che è arrivato il momento di chiudere con l'agonismo.