André Mahe

Nato a Parigi il 18 novembre 1919, deceduto ad Choisy-au-Bac il 19 ottobre 2010. Passista. Professionista dal 1945 al 1954 con 12 vittorie. Un corridore coriaceo, dal passo che lasciava sempre qualche vittima, uno portato alle fughe, sempre. Che prima o poi, qualcuna di queste, magari di peso, potesse andare in porto, era dunque probabile. Ed infatti, un paio di corse leggendarie, ed altre di blasone sono finite nel suo palmares. Passò alla storia per la sua vittoria ex-aequo con Serse Coppi, alla Parigi-Roubaix '49. Il tutto nacque per un errore di percorso, al quale lo stesso Mahé ed i due compagni di fuga, che poi superò in volata, furono indotti da un addetto dell'organizzazione.
In un primo momento, la vittoria ufficiale venne attribuita a Serse, che aveva vinto lo sprint per il quarto posto sul gruppo che aveva percorso il tracciato regolare, ma in un secondo momento, il verdetto dell'UCI stabilì una vittoria ex equo fra i due. Una decisione dai tratti salomonici, ma in fin dei conti giusta. Ma il curriculum di Mahé, non si è fermato a quella "rocambolesca" vittoria. Nel suo ruolino di corridore, alla luce delle disamine possibili, da considerarsi buono, ci sono ancora traguardi di valore, a cominciare dalla Parigi-Tours del 1950, quando arrivò solo con una bella azione da finisseur. Indi il Tour de Finisterre '46, il G.P. dell'Equipe '48 (una crono a trio con Bobet e Dupuy) e nel '49 (stavolta crono individuale), il G.P. Eco d'Alger '51, il Circuito dei Due Ponti nel '52, il G.P. Hennebont '54. Le altre vittorie le colse nella 1a tappa del Tour de l'Ouest nel '47; nel Criterium Mountsauche e nella 3a tappa della Boucles de la Gartempe nel 1953 e, nuovamente nel Criterium Mountsauche nel '54, che fu pure il suo ultimo successo.
Ottimi anche i suoi piazzamenti, come ad esempio il terzo posto nel G.P. delle Nazioni nel '46, dietro Coppi ed Idée, il terzo nella Parigi-Roubaix '52, battuto di poco da Van Steenbergen e Coppi, il quinto nella Parigi-Tours '53, nella Bordeaux-Parigi '49 e nel GP delle Nazioni '48.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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