Nato a Roma il 31 dicembre 1936. Passista scalatore, alto m. 1,80 per kg. 75. Professionista dal 1960 al 1961, senza ottenere vittorie.
Nonostante il fisico, ma allora il ciclismo era umano, si determinò nell'attività ciclistica giovanile, non solo laziale, come uno scalatore. Poi, nelle file dell'AS Roma, migliorò sul passo e cominciò a tradurre le proprie qualità anche in risultanze. Il suo crescendo fu marcato. Fra le sue vittorie, la Coppa Controni nel 1957 e, soprattutto, il Gran Premio Pretola nel 1959. Fu proprio questa vittoria a spingere Fiorenzo Magni e Giorgio Albani che stavano allestendo per il 1960 lo squadrone della Philco, ad inserirlo nella formazione. Amico Ippoliti, fece dunque il suo ingresso nel professionismo agli albori di una annata e di una decade che stavano piangendo la morte del Campionissimo Coppi. L'esordio del corridore romano fu ottimo: seppe guadagnarsi la stima del sodalizio che lo iscrisse in formazione al Giro d'Italia, dove si piazzò 9° nella difficile tappa di Trento e chiuse al 79° posto. Ma nell'anno furono tanti i piazzamenti raccolti: fu 2° nella Coppa Agostoni, 7° nel Trofeo Fenaroli, 9° nella Coppa Sabatini, 13° nel Giro del Lazio, 21° nel Giro dell'Appennino, 23° nel Giro della Provincia di Reggio Calabria e 28° nel Lombardia. Insomma, un bel ruolino. Poi, nel 1961, forse anche per un esordio stagionale molto duro alla Parigi Nizza, dove per il tempo inclemente, nella Philco si ritirarono tutti salvo lui e Fini, qualcosa nel corridore romano si ruppe. Chiuse 49° a Nizza, ma durante il resto dell'anno si evidenziò per i ritiri. Ed a fine stagione, la Philco non lo confermò. Ippoliti, a soli 25 anni, lasciò il ciclismo.