Hector Tiberghien

Nato il 18 febbraio 1890 a Wattrelos (Francia), deceduto il 16 agosto 1951 a Neuilly-sur-Seine. Fondista. Professionista dal 1912 al 1924 con una vittoria. Tanti piazzamenti anche di prestigio, soprattutto nelle tappe del Tour de France, ma la luce della vittoria, per questo corridore che fu fatto prigioniero durante la Prima Guerra Mondiale, sta tutta nella Parigi Tours del 1919. Ciononostante Tiberghien, proprio per le sua presenza alle grandi corse e quel protagonismo che fu tale anche se non si dischiuse in vittorie, fu uno dei corridori più popolari a cavallo degli anni '20. Ed è pur vero che lo scampato triste destino che pareva divenuto suo durante conflitto, gli fece ereditare una filosofia di vita diversa, più sollecitata dalle bellezze del corso d'esistenza. In altre parole, pur nell'era che fece nascere l'abbinamento fra ciclismo e forzati della strada, questo belga, molto francese nei portamenti e nelle condotte, non lesinò divertimenti e spinte attrazioni verso l'universo femminile. Una figura di nota, il buon Tiberghien.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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