Marcel Buysse

Nato a Wontergem l'11 novembre 1889, deceduto a Gand il 3 ottobre 1939. Professionista dal 1909 al 1927, con 23 vittorie all'attivo.
Detto "Il Grande", fu il primogenito della celebre dinastia Buysse: gli altri fratelli ciclisti furono Lucien (1892), Cyriel (1896) e Jules (1901).
Ebbe, a sua volta, tre figli corridori: Albert (1911), grande pistard, Robert (1912), che non divenne mai professionista e Norbert (1919), nonché un nipote, Marcel II (1920), figlio di Lucien.
Marcel "Il Grande", era un corridore completo, acuto nelle azioni e difficilmente battibile quando giungeva agli ultimi chilometri con la possibilità di giocarsi la vittoria. Ciononostante, non si è costruito un palmares in linea con le sue rare qualità. Spesso gli è mancata una buona dose di fortuna. Dopo aver colto il quarto posto finale al Tour de France del 1912, memorabile fu la sua condotta nella Grande Boucle dell'anno seguente, nella quale seppe vincere sei delle quindici tappe (su tutte la Grenoble-Genève, di 325 km, quando, in successione passò solitario sulle cime di Lautaret, Galibier, Telegraphe e Aravis), ma non riuscì ad andare oltre il terzo gradino del podio conclusivo, dietro a Thys e Garrigou. Con l'obiettivo di migliorare il piazzamento finale dell'anno prima, si schierò al Tour del 1914, ma stavolta non fu protagonista per risultanze agonistiche bensì per un fatto che rappresenta il primo di tal tipo nella lunghissima storia della Grande Boucle e delle corse a tappe. Accadde durante la nona tappa, da Marsiglia a Nizza, quando Buysse, durante la discesa del Braus, fu investito da una motocicletta al seguito della gara. Nell'urto, fu scagliato a diversi metri di distanza. Privo di conoscenza, con ferite alla testa, naso ed orecchie sanguinanti e tanti lividi, fu portato in un vicino hotel e li fu curato al meglio del possibile per quei tempi e per il luogo. Fortunatamente le sue condizioni, aldilà di quello che si poteva pensare nell'immediato, non erano gravi e non c'erano fratture. Dopo diversi giorni comunque, poté tornare nella sua casa di Lotenhulle, certo acciaccato e triste, ma ancora in grado di riprendere il suo corso atletico. Col suo incidente, come citato sopra, si dischiuse così quel difficile rapporto fra corridori e moto del seguito che ancora oggi è motivo di preoccupazione e causa di tragedie.
Marcel Buysse, superato lo spavento continuò a recitare il suo copione di ciclista evidente ancora per oltre dieci anni. Ottimo il suo ruolino anche al Giro d'Italia, dove fu 3° nel 1919 e 6° l'anno successivo, concluso col successo ex equo nella frazione finale di Milano. Tra le sue altre vittorie, di gran pregio il Giro delle Fiandre del 1914, mentre di nota furono i successi al Tour di Sachsen e al Tour di Kassel nel '12, nella Parigi-Dinant e nell'Arlon-Ostenda del '21.
Importante anche il suo palmares su pista, grazie ai successi in tre Sei Giorni: a Bruxelles in coppia con Spiessens nel '20; a Gand nel '22 con Egg e a New York, nel '24, abbinato a Brocco.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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