Michel Debaets

Nato a Heule (Fiandre Occidentali) l'11 settembre 1888, deceduto a Detroit (USA) il 30 luglio 1970. Passista. Professionista dal 1909 al 1910 con una vittoria.
Il maggiore dei fratelli, il più acculturato, colui che doveva assolutamente fare ben altro rispetto al corridore in bicicletta, perlomeno nelle volontà della madre, il vero timoniere della famiglia Debaets. Invece Michel, di indole ribelle ed originale, scelse il ciclismo come sfida, come segno di sacrificio, atto a temprare l'uomo. Nel 1909, vinse il Challange di Verviers una specie di campionato di zona, consistente in nove prove su nove domeniche consecutive. L'ancor ventenne Debaets, vinse tutte le singole corse di quella Challange, mentre al Campionato belga finì 5°. L'anno seguente nella medesima manifestazione valida per il Titolo Tricolore fu secondo. Nel 1911 pagò la lotta con la famiglia nella difesa del suo status di corridore e corse pochissimo, rifacendosi vivo nel protagonismo ciclistico nel 1912, quando fu 2° nel GP Saint-Servais e 3° nella Sei Giorni di Bruxelles. Divenuto ingegnere si trovò presto a dover fare i conti con l'occupazione, ed i campi di lavoro tedeschi, per sfuggire ai quali, attraverso i Paesi Bassi, nel 1916 fuggì negli Stati Uniti d'America. Si stabilì a Detroit, nel Michigan, lavorando dove capitava, facendo il lattaio porta a porta, l'operaio nella coltivazione del tabacco, fino a giungere al ruolo di ingegnere più o meno collegato col mondo automobilistico che gravitava su Indianapolis. Quando il fratello Gerard, il grande campione di famiglia, lo raggiunse negli States, Michel, che aveva lasciato ogni velleità ciclistica nel 1919, fu suo accompagnatore. Solo ben dopo la chiusura della carriera di Gerard, ovvero nel 1965, il maggiore dei Debaets, diede spago alla sua indole commerciale, aprendo a Detroit il Cadieux Bicycle Club e, poi, il Cadieux Café. Due poli però che l'han visto breve protagonista-animatore, perché nel 1970 se ne andò prematuramente per problemi cardiaci.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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