Lance Armstrong

Nato a Plano (Texas) il 18 settembre 1971. Completo. Professionista dal 1992 al 2005 e dal 2009 al 2011 con 45 vittorie (43 sono state revocate). Cresciuto con la sola madre, iniziò lo sport nel nuoto, ed approdò al ciclismo dal triathlon, disciplina in cui militava a livello professionistico già a sedici anni. Sulle due ruote partecipò ai Mondiali juniores del 1989, a Mosca, dove arrivò 73°, staccato dal gruppo, a 4'17". Dopo una prima trasformazione fisica, nel '90 partecipò ai Mondiali per "puri" di Utsonomiya, finendo 13° a 4'13" dal vincitore Mirko Gualdi e, nel '91, divenne Campione Nazionale dei dilettanti. Il suo passaggio al professionismo nelle file della Motorola avvenne nel 1992, dopo le Olimpiadi di Barcellona, dove non fu selezionato per la cronosquadre e giunse 14° a 35" dall'Oro di Fabio Casartelli, nella prova in linea. Trasferitosi nel comasco, s'impose agli inizi del '93 nel Trofeo Laigueglia e all'attenzione del ciclismo internazionale, conquistando una vittoria di tappa al Tour de France (il più giovane vincitore di frazione nella corsa francese), nonché laureandosi Campione del Mondo su strada ad Oslo, in Norvegia, dove partì all'attacco al penultimo giro e, senza essere inseguito come ci si aspettava dal "timido" Miguel Indurain, riuscì a giungere solo al traguardo. A fargli guadagnare le prime pagine dei giornali americani però, fu soprattutto il successo nelle tre prove del Thrift Drug Triple Crown, una competizione che metteva in palio un milione di dollari (il ciclismo negli States viveva già florido prima di lui...). Dopo un 1994 in sordina, ed a tratti pessimo, Armstrong tornò al successo nel '95, imponendosi nel Du Pont Tour e nella tappa di Limoges del Tour de France, dedicata al tragico Fabio Casartelli, suo compagno nella Motorola. Nel mese di agosto, vinse poi la sua prima grande corsa dopo il Mondiale, conquistando la Clasica di San Sebastian, prova di World Cup. Nel 1996, fece sua la Freccia Vallone, rivinse il Du Pont Tour e corse entrambe le prove Olimpiche: 6° a cronometro e 12° in linea. Con la chiusura della Motorola, firmò un ricco contratto con la francese Cofidis, ma in ottobre la sua carriera venne però bruscamente interrotta dalla diagnosi di cancro ad un testicolo che s'era allargato al cervello. Sottoposto a due interventi chirurgici e a durissimi cicli di chemioterapia, riuscì a guarire e, dopo soli cinque mesi, tornò in bicicletta. Fondò per gli ammalati della sua medesima malattia, una specifica Fondazione, la Livestrong. Licenziato dalla Cofidis che non credeva più in lui, firmò un nuovo contratto con la statunitense US Postal Service e stupì tutti vincendo nel giugno '98, il Giro del Lussemburgo. Indi conquistando il quarto posto alla Vuelta di Spagna e al Campionato Mondiale di Valkenburg. Apparso trasformato nel fisico e nel rendimento, dal 1999 al 2005 cominciò poi la serie record di sette vittorie consecutive al Tour de France, tutte ottenute attaccando nelle tappe di montagna, dove prima della malattia e della conseguente trasformazione annaspava dietro decine di concorrenti, e sbaragliando la concorrenza nelle cronometro, dove non aveva mai dato segni tangibili di essere un super. Grazie a tutti questi successi, alla bella storia costruita attorno a lui, costruì un impero di contratti pubblicitari miliardari che l'hanno fatto l'atleta più pagato nella storia del ciclismo e non solo. Poi, dopo un primo ritiro a fine 2005, quello strano (eufemismo) ritorno nel 2009 e le ultime sulle sue vicende, innescate dalla denuncia dell'Usada, l'Agenzia Antidoping degli Stati Uniti, che mise a nudo la gigantesca matassa di doping, sia in costruzione che per protezioni fra i vertici mondiali del ciclismo, insistente dietro la figura del corridore texano. Indi, la sua confessione e la cancellazione dei suoi risultati dal ritorno dopo la malattia. In altre parole, grazie alla vicenda Armstrong, s'è letta la pagina più stonata e rovinosa della storia dell'intero sport! Checché ne dicano taluni!
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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