Luciano Succi, forlivese schietto e genuino, inizia la propria attività agonistica come allievo con l'A.S. Forlì nel 1933. Ottiene alcuni buoni risultati e figura 2° nel campionato romagnolo di categoria vinto da Massiroli. Il secondo anno d'allievo, sempre con l'A.S. Forlì, lo vede vittorioso in varie occasioni e tra queste: a Reda, a Fognano e a Forlì nella Coppa Veterani. Si mette in evidenza anche nel Giro a tappe Umbria-Toscana-Romagna-Marche dove giunge 2° alle spalle di Romualdi. Durante la carriera Succi si distingue per la sua determinazione e per buone capacità sul passo, in salita e anche in volata. Come dilettante, ancora con l'A.S. Forlì, nel 1935 si rende protagonista di un'impresa eccezionale: s'impone alla maniera dei grandi arrampicatori nella quinta edizione della Bologna-Raticosa ed è il primo romagnolo a conquistare questo prestigioso traguardo. Il biennio 1936-37 lo vede con l'Aeronautica di Predappio prima come dilettante poi come indipendente. Durante il 1937 ottiene alcune vittorie ed ottimi piazzamenti meritandosi la convocazione in maglia azzurra per i campionati del mondo di Copenaghen, dove però gli viene assegnato il ruolo di riserva. Dal 1938 al 1942 è professionista con Wolsit e Legnano. Per tre anni consecutivi ('38-'39-'40) partecipa al Giro d'Italia con miglior risultato il 31° posto nel 1938. Nel 1941 ottiene ottimi risultati: 1° nel Trofeo Buttafuochi, 1° nel Trofeo Moschini, 6° nel Giro del Veneto e 10° nel G.P. Roma prova di campionato nazionale. Nel 1942 vince la Tre Valli Varesine ed è in evidenza nella Coppa Bernocchi dove si classifica 3°.