Pietro Chiappini

Nato a Spianate di Altopascio (LU) il 27 giugno 1915. Deceduto a Roma il 14 gennaio 1988. Velocista. Professionista dal 1935 al 1946, con 10 vittorie.
Un corridore che fece presto ad avere un pubblico tutto suo, come storicamente capita a chi possiede uno spunto veloce di nota. Pietro Chiappini nacque in Toscana, ma si trasferì presto a Roma, acquisendo così due peculiarità tipiche di due zone capaci di vivere il ciclismo con grande calore. Da una parte la passionalità toscana e, dall'altra, l'interesse ed i distinguo tipici che venivano riservati ai mai tanti corridori della Capitale. Ne guadagnò così, anche per questo, la sua popolarità A Roma, ad esempio, gli appassionati non tardarono a chiamarlo "Sor Pietro". Chiappini però, nonostante la velocità che possedeva sulla bicicletta e la facilità con la quale giunse ancor dilettante a battere anche i professionisti, non divenne mai un campione, ma ebbe il merito di animare le corse, per il suo spirito, per il coraggio, ed una certa dose di cocciutaggine, ingredienti che formarono sia il suo temperamento, quanto la sua evidenza in gruppo. Non un campione dunque, ma un ottimo atleta sicuramente, sia per le significative vittorie, anche se non numerose, e sia per come le otteneva, senza contare i tanti piazzamenti, taluni anche di peso. Nel suo ruolino ci sono: due vittorie nell'allora gran classica Milano-Torino, nel 1941 e nel '42; la Tre Valli Varesine colta nel 1935 al pari della Coppa del Re, quando ancora correva fra i dilettanti scelti; la 3a tappa del Giro delle quattro Province nel 1936; il Circuito della Valle del Liri nel 1937, il Gran Premio Sira nel 1938; l'11a tappa del Giro d'Italia 1939, la Bologna-Venezia, quando batté allo sprint quattro compagni di fuga tra i quali il veloce Di Paco; il Gran Premio Primavera (Milano-Varese-Milano) nel 1941; il Trofeo Tonetti nel 1942. Tra i piazzamenti conseguiti spiccano il 2° posto al Campionato Italiano Indipendenti '38, il 3° posto alla Milano-Sanremo '41, il 2° posto nella Coppa Bernocchi e il 3° al Campionato Italiano Ciclocross nel '42, il 3° posto nel Giro del Lazio '43. Provò a ritornare a correre dopo la Guerra, nel 1946, colse il 2° posto nel Gran Premio Roma, ma capì che la sua stagione migliore era finita, ed a fine anno chiuse l'attività agonistica.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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