Roger Pingeon

Nato a Hauteville-Lompnes il 28 agosto 1940. Passista scalatore. Professionista dal 1964 al 1974 con 35 vittorie. Un corridore che rischia di passare in un'osservazione superficiale, come uno che ha raccolto molto di più del talento effettivo. In realtà, questo ragazzone dalle gambe lunghissime, di qui il soprannome di "Trampoliere", le sue belle vittorie se le è guadagnate battendo avversari fortissimi. Il fatto poi di averli superati soprattutto grazie alla regolarità, non altera la constatazione che i valori di Roger fossero degni. Certo non è stato fra i primi della storia, ma nemmeno fra coloro che hanno avuto solo la fortuna di una fuga bidone o una serie di circostanze. Appassionato di ciclismo fin dall'infanzia non poté coltivare come avrebbe voluto l'apprendistato agonistico, perché nel momento in cui da dilettante stava per scrivere le pagine migliori, fu fermato dal servizio militare in Algeria, dove vi passò due anni. Solo nel corso della stagione 1964, poté convincere con la sua pedalata possente, il famoso direttore sportivo Gaston Plaud ad inserirlo nella sua Peugeot BP e farlo correre da indipendente fra i professionisti. Il vecchio Plaud, chiamandolo all'esordio, si apprestava ad una scommessa che pochi avrebbero fatto, ma è pur vero, e gli anni successivi lo dimostreranno, che verso Pingeon, il nocchiero Peugeot, stravedeva. Roger, da parte sua, poche settimane dopo l'esordio, vinse la Poly Lyon. Abbastanza per farlo passare completamente fra i prof, nella stagione '65. E qui, il "Trampoliere" si piazzò tantissimo, anche in tappe di quel Tour che poi chiuse 12°. Negli anni successivi la crescita di Pingeon fu costante e per tanti aspetti grandiosa. Nel '66 vinse quattro corse di secondo livello compresa la tappa in linea del Criterium International, per i francesi gara di valore; arrivò 8° al Tour de France e, nel 1967, dopo un periodo di crisi dove voleva smettere, esplose. Dopo aver fatto incetta di traguardi minori, nella Grande Boucle, grazie ad un coraggiosa fuga non contrastata, nella tappa Roubaix-Jambes, che lo portò al di fuori della mira degli avversari diretti, vestì la Maglia Gialla, che seppe difendere bene fino a Parigi. Divenuto big, vinse una tappa della Parigi Lussemburgo. Nel '68, al Tour arrivò 5°, ma vinse 2 tappe difficili ad Albì e Grenoble, sempre con arrivi solitari salutati da grandi vantaggi. Dimostrò di essere il più forte in corsa, ed il piazzamento finale, fu dovuto a giornate di scarsa salute. Nel '69, grazie a 2 splendide vittorie di tappa a Moya e a Zaragozza s'assicurò il successo finale nella Vuelta di Spagna, davanti a Luis Ocana. Al Tour però, dopo aver superato tutti, si trovò sconfitto dal marziano Eddy Merckx. Vinse comunque la tappa di Chamonix in volata proprio su Merckx che, forse, gliela lasciò, proprio perché questi era un ex Peugeot e lo stimava. Pingeon continuò a correre e vincere gare minori fino al '74.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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