Vicente Belda

Nato ad Alfafara il 12 settembre 1954. Scalatore. Profes-sionista dal 1978 al 1988 con 35 vittorie. Uno dei corridori professionisti più piccoli e minuti della storia, alto un metro e mezzo per cinquanta chilogrammi di peso. Lo chiamavano "pulce" e non poteva essere diversamente, anche se la "pulce" per eccellenza, con l'aggiunta "dei Pirenei", è stato un altro Vicente, ma di cognome Trueba. Va detto, che aldilà del mito e dei contenuti delle epoche, il Belda, ha vinto tanto di più del Trueba e, soprattutto, è stato un corridore completo pur rimanendo essenzialmente uno scalatore. Uno che arrivò al professionismo meno atteso di tanti altri, ma che nel 1978, anno d'esordio, nella non certo forte Transmallorca, fece incetta di piazzamenti e vittorie. S'aggiudicò infatti due frazioni e la Classifica Finale della Vuelta a Cantabria e, soprattutto, andò a segno nella 16a tappa della Vuelta di Spagna. Abbastanza per essere selezionato in Nazionale per i Mondiali.del Nurburgring, dove si ritirò. Le ironie sulla statura che in Spagna (bravi loro) non han mai attecchito più di tanto, si fecero subito da parte. Nel '79, migliorò il suo trend, vincendo il Giro di Catalogna, la Vuelta Valenciana arricchita dalla vittoria nel prologo ed una frazione della Ruta del Sol. L'anno successivo passò alla Kelme squadra di cui diventerà un simbolo. Nella stagione '80, aldilà di diverse vittorie nel Gran Premi iberici, finì 3° nel "Catalogna", nella Vuelta a la Roja e partecipò al suo primo Tour de France che chiuse 20°. Ottimo il suo 1981. La poca consistenza nello sprint, gli precluse di vincere quasi tutte le più importanti gare in linea spagnole, dove non uscì praticamente mai dal podio. Fu poi 2° nella Settimana Catalana, vinse una tappa al "Catalogna" e ne vinse un'altra alla Vuelta di Spagna, che concluse al 3° posto. Come classifica di rendimento, fu forse il migliore nell'anno in terra iberica. Nel 1982 partecipò al suo primo ed unico Giro d'Italia, dove prima di essere costretto a ritirarsi, fece in tempo a vincere la dura tappa di San Martino di Castrozza. In patria, fra i tanti piazzamenti, s'affermò nella Clasica a Los Puertos Guadarrama, nella 2a tappa della Vuelta a la Roja e nei GP di Naquera e Concentaina (che vinse anche nell'83-'84-'86-'87). Nell'83, s'affermò nella Subida al Naranco (che rivincerà anche l'anno seguente), nella 3a tappa del Giro dei Paesi Baschi. L'anno seguente s'impose nella Vuelta a Galicia ed in una tappa della stessa e fece sua la Subida a Urkiola. Nell'85 (e '86) vinse il famoso Criterium del Montjuich, ed una frazione della Vuelta a Galicia. Nell'87 rivinse la Settimana Catalana e nuovamente una tappa della "Galicia". Nell'88, sua ultima stagione, vinse il GP Villanueva de Cordoba. Divenne poi direttore sportivo. Anche suo figlio David è diventato un corridore professionista, ed è ancora oggi in carriera.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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