Si è spento Ennio Odino, il partigiano ex gregario di Coppi

Ennio Odino si è spento nel dicembre 2014, all'età di 90 anni, a Bruxelles, dove viveva dagli anni '60.
È stato partigiano combattente della III Brigata "Liguria", che operava nell'entroterra del Ponente genovese, presso il monte Tobbio. "Cric" (questo il suo nome di battaglia), fu coinvolto nel terribile rastrellamento nazifascista, che si sviluppò dal 6 all'11 aprile 1944, noto come l'eccidio della Benedicta, di cui Ennio fu l'unico superstite. In quegli scontri caddero più di cento partigiani e "Cric" fece parte del folto gruppo di patrioti che, catturati, furono rinchiusi nel monastero della Benedicta. Di lì i prigionieri furono prelevati, a gruppi di cinque, per essere fucilati. Ennio faceva parte del quinto gruppo. Sulla strada verso il luogo dell'esecuzione sorresse un compagno, che ferito a una gamba, non riusciva a camminare. Le raffiche dei bersaglieri di Salò fecero precipitare le vittime nella fossa comune che era stata predisposta. Anche Odino vi cade con gli altri, trascinato dal compagno zoppicante, il cui corpo intercettò anche una parte dei proiettili destinati a lui. "Cric" fu ferito e sepolto nella fossa dai corpi e dal sangue dei suoi compagni, rimanendo coperto per l'intera notte. Nei giorni seguenti, cercando di tornare a casa, fu intercettato dai fascisti e deportato nel campo di concentramento di Mauthausen. Fu liberato il 5 maggio 1945. Sulla sua vicenda ha scritto un libro autobiografico, intitolato La mia corsa a tappe (n. 63783 a Mauthausen).
Tornato in Italia riprese l'attività di corridore ciclista partecipando a molte competizioni, tra cui il Giro di Lombardia del 1951 e la Milano-Sanremo del 1952, sempre al fianco di Fausto Coppi, del quale fu anche segretario.
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