Storia di Marshall Walter Taylor

Si tratta di una delle figure più leggendarie del ciclismo dei tempi eroici, per di più l'unico autentico campione di colore delle due ruote. "Il nero volante" si era segnalato nella Sei Giorni individuale di New York nel 1896 quando, a 18 anni, era terminato 8°. Il suo guizzo felino, la potenza e soprattutto i folgoranti rush finali lo indirizzarono verso lo sprint. Così a 21 anni nel 1899 a Montreal conquistò il titolo mondiale dello sprint su un lotto di 180 concorrenti, battendo in finale un altro americano, Tom Buttler. L'anno successivo fu campione d'America, anche se si sospetta che contro di lui congiurassero in molti per via del colore della sua pelle. In due tournèe in Europa e in Australia si affermò definitivamente battendo Rutt e Protin e perdendo da Arend e Jacquelin. Non gareggiando di domenica per le sue convinzioni religiose rinunciò a conquistare molti successi, tuttavia accumulò una notevole fortuna, che, nonostante un negozio di biciclette a Salt Lake City, sperperò finendo i suoi giorni in miseria fra i poveri dell'ospedale di Chicago.