1 maggio 2005 - La Ciociarissima

Dopo 15 km di gara, primo a rompere gli indugi è l'ucraino della Palazzago Andriy Pryshchepa il quale, lungo la strada che costeggia il lago di Posta Fibreno, si avvantaggia di 12 secondi sul gruppo che insegue. Di lì a poco lo raggiunge il compagno di squadra Marco Baro nei pressi della Castellana di Vicalvi. Successivamente, ad Alvito, i due transitano con 8 secondi di vantaggio su un tandem di inseguitori composto da Riccardo Chiarini della Mastromarco e Rocco Capasso della Monturano. La coppia presto si aggancia ai due portacolori della formazione bergamasca. Sulla via del ritorno verso Sora dal gruppo si avvantaggiano nove unità, tra le quali i due atleti locali Francesco Rivera (Palazzago Vellutex) e Andrea Silvestri (Naturino). I nove raggiungono i quattro di testa e portano a 42 secondi il vantaggio sul resto del plotone. Al primo dei due attraversamenti a Castelliri c'è il traguardo volante "del Muraglione": ad aggiudicarselo è proprio il locale Silvestri. Successivamente dal gruppetto in fuga perdono terreno alcune unità, e così al primo dei 4 passaggi in Corso Volsci a Sora - al termine del quale è posto lo striscione dell'arrivo - la situazione è la seguente: sette atleti viaggiano con un vantaggio di trenta secondi sul gruppo che insegue in fila indiana. Nel frattempo i cronometristi segnalano una media oraria di 40,490. Intanto il gruppo si riorganizza e a Isola del Liri ritroviamo il plotone ricompattato: situazione transitoria in quanto di lì a poco c'è il tentativo di Vincenzo Nunziata (Mastromarco), Antonio Di Lorenzo (Italfer) e Marco Marresi (Monturano). Ma il terzetto, nel giro di qualche chilometro, viene risucchiato dal gruppo. Al secondo transito a Sora, Stefano Catizzone (Mastromarco) transita con una cinquantina di metri di vantaggio sul gruppo che lo controlla a vista e fa rilevare una media oraria salita a 41,212. Sei km dopo il gruppo torna compatto e l'intero terzo giro è caratterizzato da continui scatti e controscatti, continui tentativi di fuga che però risultano vani. La gara si va animando sempre più e ne è testimone la media oraria la quale, nel terzo passaggio sotto lo striscione dell'arrivo, è di 41,550 km/h. Successivamente ad un allungo di un gruppetto di otto atleti, si registra il tentativo di fuga del russo Stanislav Belov. Al suo inseguimento si lanciano prima Dario Cataldo (Bedogni), Umberto Nardecchia (Massi Team) e il colombiano Miguel Chavez Rubiano (Centri della Calzatura). Quindi ai 3 inseguitori, di lì a poco, si uniscono i 2 portacolori della Matricardi, Adriano Angeloni e Donato Cannone. Gli immediati inseguitori del russo Belov vengono però riassorbiti dal gruppo, e di seguito abbiamo un nuovo tentativo per riagganciare l'apripista che vede protagonisti Gianluca Coletta (Caneva) e Daniele Torosantucci (Monturano). Questi ultimi due raggiungono il russo e formano così un terzetto al comando che vanta 17 secondi di vantaggio sugli immediati inseguitori: è questa la situazione che si presenta all'ultimo passaggio sotto lo striscione dell'arrivo, dove i cronometristi rilevano un ulteriore innalzamento della media quantificata in 42,744 km/h. Inizia l'ultimo giro, siamo alle fasi finali della XVIII Ciociarissima. Il gruppo nel frattempo si è frazionato in 2 tronconi. Ai piedi dell'erta finale di San Sebastiano, la salita di via Caprariccia, è il colombiano Julian David Munoz Giraldo (Massi Team) a scattare, avvantaggiandosi di una cinquantina di metri sugli inseguitori. Tra questi ci sono Gianluca Coletta e Simone Guidi (Team Mancini), i quali alla fine della salita raggiungono il colombiano e lo stesso Guidi si aggiudica il G.P.M. Ora non resta che la discesa e poi la parte pianeggiante che porta all'arrivo: i colombiani, notoriamente, non sono dei grandi discesisti e Munoz Giraldo non smentisce questa pessima fama. Così prendono il sopravvento Coletta e Guidi, i quali proseguono spediti verso l'arrivo. Rimane un'ultimo ostacolo: quello dell'insidioso selciato di Corso Volsci, lì c'è una curva da affrontare. Guidi, per timore di cadere, la imposta male, o comunque con prudenza; Coletta invece, più coraggioso, affronta la curva come se il manto fosse asfaltato e si avvantaggia di quei 20 metri sufficienti per giungere solitario a braccia alzate all'arrivo, in un tripudio di folla acclamante al trionfo del corridore ciociaro: la 18^ Ciociarissima è sua! Secondo posto per Guidi, terzo per Munoz Giraldo. Media finale 42,181 per i 147 km percorsi.