15 ottobre 2007 - E' morto Vito Taccone

E' morto Vito Taccone, celebre ciclista italiano degli Anni 60. "Il Camoscio d'Abruzzo", così era chiamato, sarebbe stato trovato dal figlio nella sua abitazione, probabilmente stroncato da un infarto. La settimana scorsa, Taccone si era incatenato davanti al Tribunale di Avezzano in segno di protesta. L'ex scalatore era stato arrestato il 14 giugno, assieme ad altre 10 persone, con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata al commercio di capi di abbigliamento e accessori con marchi contraffatti o provenienti da furti. "Sono innocente - aveva detto -. Chiedo un processo rapido per dimostrarlo".
IL FILOTTO AL GIRO - Era chiamato il "camoscio d'Abruzzo" per le sue doti di scalatore, ma anche per il suo carattere irruento e sanguigno. In carriera vinse 25 corse, conquistò due maglie di miglior scalatore al Giro, indossò una maglia rosa, fu grande protagonista su tutte le salite mitiche delle Dolomiti e poi, con le sue espressioni dialettali colorite, delle prime edizioni del "Processo alla tappa" di Sergio Zavoli. Famoso il filotto della quattro vittorie al Giro del 1963, dove tagliò il traguardo per primo dalla decima alla tredicesima tappa. Oltre al Lombardia del '61, trionfò al Giro del Piemonte del '62, a quello di Toscana del '63 e al Giro di Campania del '64. Nel 1965 si aggiudicò la Milano-Torino, nel 1966 il Trofeo Matteotti. Furono questi i suoi anni migliori e proprio dal Giro d'Italia incassò le sue più grandi soddisfazioni: tra il 1963 e il 1966 si classificò rispettivamente al 4°, due volte al 6° e al 9° posto.
SCAZZOTTATA - Indimenticabile resta la scazzottata con lo spagnolo Fernando Manzaneque al Tour del '64, accusato di aver provocato diverse cadute nelle volate. Finita la carriera sportiva, cominciò quella di imprenditore, con alterne fortune. Sempre vicino al ciclismo, si era entusiasmato per i recenti trionfi del conterraneo Danilo Di Luca, nominandolo suo erede.

http://www.gazzetta.it/Ciclismo/Primo_Piano/2007/10_Ottobre/15/Taccone.shtml