Willy Arend

La carriera di questo tedesco ben poco tale nelle misure che solitamente diamo ai cittadini di quella terra, già si presenta straordinaria per la longevità, ma poi, a ben vedere, stupisce per un'altra peculiarità: la condotta poco sincronica alla via maestra di un atleta. Iniziò a vent'anni la sua avventura sulla quella bicicletta che vide, da subito, come uno strumento per vivere esperienze, viaggiare e divertirsi. Già, perché Willy Arend, con l'aspetto del bravo ragazzo, signorile e da bancario, ben presto si dimostrò un viveur da romanzo che non si privava di nulla. Ciononostante, la sua carriera, iniziata a vent'anni nel 1896, si prolungò sempre con sussulti degni di un evidente, fino al 1923: 25 anni, dunque! In questo quarto di secolo, non si destinò solo come protagonista della velocità individuale, ma fu pure un ottimo seigiornista (ne vinse due), grandissimo interprete del tandem in coppia col danese Ellegard, e pure valente nelle gare di durata, sempre su pista.
Nell'anno del debutto, il 1896, divenne campione tedesco della velocità e si confermò tale anche nelle due stagioni successive. Nel 1897, a soli 21 anni, sulla pista di Glasgow, battendo l'idolo di casa Barden e il francese Nossan, si laureò campione del mondo nella specialità amica.
Dopo questo successo, iniziò la sua polivalenza che, nella realtà tecnica, si spiegava con una non comune resistenza alla velocità e su indubbie doti nella memorizzazione del ritmo. Non a caso le sue volate erano molto lunghe ed entusiasmavano il pubblico, anche perché le corredava con una particolare smorfia: correva a bocca aperta e l'aggiunta dei baffi lo facevano apparire come una foca. Ma il suo modo di affrontare lo sforzo, era spesso figlio del poco allenamento e delle levatacce a cui s'era col tempo abbonato. Infatti, il poco tedesco Arend, era solito conoscere la città ove andava a correre, attraverso i locali notturni, dove era si fermava a bere come una spugna per poi ritirarsi con fanciulle disponibili ad incontrare la pelle di un campione del mondo.... Memorabile la sua "sbronza di vita" che lo coinvolse, a Parigi, la notte precedente il Gran Premio della Repubblica del 1901. Andò a letto all'alba, dopo aver fatto tappa in tutti i ritrovi di Montmartre e non si sarebbe alzato per la gara che aveva inizio nelle prime ore del pomeriggio, se non fosse stato per un appassionato operatore dell'albergo dove alloggiava. Grazie a costui, che se lo portò quasi a braccia al velodromo, ancora intontito e digiuno, Arend, più boccheggiante del solito, mise in fila tutti i migliori velocisti mondiali, compreso il già grande danese Thorval Ellegard, suo compagno di tandem, ed il francese Edmond Jacquelin. La vittoria in quella manifestazione, che per taluni valeva più di un mondiale (come tutte le gare di Parigi, del resto), diede un segno ulteriore delle valenze, già riconosciute, di questo atleta straordinario.
Nel palmares infinito di Arend poi, vanno citati i tre Gran Premi della Finanza riservati ai tandem (praticamente il mondiale della specialità, anche se mai riconosciuto ufficialmente), nel 1901-'02-'03, il terzo posto ai mondiali della velocità nel 1900, un altro titolo tedesco nello sprint individuale colto nel 1921 (a 45 anni!), oltre un centinaio di Gran Premi in varie piste d'Europa. Chiuse la carriera nel 1923, ed a dispetto della sua vita fuori dalle righe (compreso il fumo), morì nel 1964, ad 88 anni.
Article posté par: Maurizio Ricci (Morris)