Storia di Viatcheslav Ekimov

Passista cronoman classe 1966, da dilettante ha ottenuto un'infinità di vittorie su pista: nell'inseguimento individuale è stato campione del mondo nell '85, nell'86 e nell'89 e vice-campione del mondo nell'87, anno in cui ha conquistato il titolo a squadre.
L'inseguimento ha trovato il suo "zar" in questo ragazzino sovietico, il quale ha conquistato nell'88 la medaglia d'oro ai Giochi Olimpici nella gara a squadre. Ma soprattutto, Ekimov è stato il detentore di ben sei record mondiali su pista coperta (4 chilometri in 4'29"90, 1986; 5 chilometri in 5'42"51, 1985; 4 chilometri a squadre in 4'09"93, 1987; 10 chilometri in 10'51"49, 1985; 20 chilometri in 23'52"09) in particolare dell'importante record dell'ora al coperto (km 49,672) stabilito il 27 ottobre 1986 sulle tavole di legno del velodromo moscovita di Krylatskoie. Si tratta di un primato particolarmente significativo, perché è l'unico che Moser non sia riuscito a migliorare dopo aver ottenuto quelli in altura a Città del Messico (51,151) e quello a livello del mare ma su pista scoperta (49,802). Il tentativo fallì il 10 ottobre 1987 a Mosca quando l'italiano realizzò km 48,637 primato solo per i professionisti e non assoluto; una settimana più tardi a Vienna il tentativo bis venne interrotto. Lo stesso Ekimov il 30 ottobre 1987 non riuscì a migliorare il suo primato.
È passato professionista nel '90 nello squadrone olandese della Panasonic distinguendosi subito, oltre che come cronoman (Campione del Mondo nell'inseguimento nel 1990 e 2° nel 1991), anche come ottimo finisseur nelle corse su strada. Nella stagione d'esordio ha ottenuto cinque successi su strada, l'anno successivo (1991) ha vinto una tappa al Tour de France e poi si è laureato Campione del Mondo nella corsa a punti; nel 1992 si allontana definitivamente dalla pista dedicandosi prevalentemente all'attività su strada e ottiene una prestigiosa vittoria nel Campionato di Zurigo, valido come prova di Coppa del Mondo. Dopo aver corso fino al 1997 in Belgio ed Olanda, nel 1998 si trasferisce alla US Postal, ma dopo una stagione non esaltante nel 1999 corre con la squadra italiana Amica Chips e torna alla ribalta con quattro vittorie e tra queste una tappa della Vuelta di Spagna e una del Giro di Svizzera. Nel 2000 ritorna alla US Postal e ottiene la vittoria di maggior prestigio conquistando il titolo olimpico nella cronometro individuale. Nel 2001 viene eletto miglior ciclista russo del secolo. Nel 2002, dopo essersi distinto come gregario di Armstrong, sembra voler abbandonare l'attività ma invece nel corso della stagione riprende, sempre con la squadra americana, ed a luglio è ancora a fianco di Armstrong al Tour de France che conclude in 58° posizione. L'anno seguente, dopo aver nuovamente scortato Armstrong fino a Parigi (76° nella classifica finale), nel succesivo mese di agosto, sfrutta la condizione acquisita al Tour, e trionfa nel Giro d'Olanda aggiudicandosi anche una tappa a cronometro. Ai mondiali a cronometro è solo 7° anche se poi diventa 6° per la squalifica di David Millar. Nel 2004 corre ancora a fianco di Armstrong al Tour de France e conclude all'80° posto. Si tratta della 14° partecipazione in 15 stagioni da professionista, avendo saltato solo l'edizione del 1999. Nel mese di agosto partecipa alle Olimpiadi di Atene ottenendo la medaglia d'argento nella prova a cronometro dietro l'americano Tyler Hamilton, e successivamente rinuncia a partecipare ai Mondiali in Italia. Nel 2005 decide di continuare a correre e lo fa sempre con Armstrong alla Discovery Channel, ma a fine aprile, mentre si allena in compagnia di Lance, cade rovinosamente a terra e si frattura lo sterno. La stagione è finita ma alla sua età questo infortunio rischia anche di mettere la parola fine alla carriera ed invece Eki non ha alcuna intenzione di smettere. Già all'inizio del 2005 aveva in mente di continuare fino ai Giochi Olimpici di Pechino 2008, quindi, superato l'infortunio, riprende il 2006 con entusiasmo ed ottimismo, convinto di correre altri due anni ed arrivare fino al 2008. L'obiettivo primo del 2006 è quello di ottenere una maglia Discovery per il Tour de France, non più al servizio di Armstrong ma votato alla causa del capitano di turno. Obiettivo raggiunto: dopo aver preso parte al Giro d'Italia (concluso in 89° posizione) è presente anche al Tour de France (finisce 62°), ma a fine stagione dice basta e smette di correre.
Article posté par: Paolo Mannini (Firenze)