1 giugno 2003 - Giro d'Italia

I verdetti erano già stati emessi sulle Alpi piemontesi e per Gilberto Simoni la cronometro finale di Milano è stata una pura formalità. L'unico spunto agonistico di un certo rilievo è venuto dalla sfida fra Stefano Garzelli e Yaroslav Popovych per il secondo posto. Ha avuto la meglio il varesino che dopo aver viaggiato per i primi 20 chilometri sugli stessi tempi dell'ucraino è riuscito a trovare le energie necessarie per una vera e propria volata conclusiva.
La tappa è andata ad uno specialista, Sergej Honchar, che con una tattica accorta e con una corsa poco appariscente è comunque riuscito a terminare la corsa rosa all'8° posto della classifica generale. Sul tracciato di Milano piatto, ma ricco di curve, il capitano della De Nard-Colpack ha fatto registrare la ragguardevole media di 52,014 km/h. Alle sue spalle si è piazzato un terzetto della Fassa Bortolo: 2° Bruseghin a 19", 3° Aitor Gonzalez a 20", 4° Dario Frigo a 26". Il francese Casar (6° sul traguardo) ha sottratto a Pantani (28° a 2'51") la tredicesima piazza della generale. Garzelli si è piazzato a 1'16" dal vincitore facendo meglio di 3" rispetto a Popovych. Simoni, 18° a 2'14", è stato osannato dai tifosi e dai compagni di squadra ("Ce l'abbiamo solo noi, ce l'abbiamo solo noi" è stato l'inno del pomeriggio meneghino) e svetta in testa alla classifica finale con 7'06" su Garzelli, 7'11" su Popovych, 9'24" su Noè e 9'42" su Totschnig. Pantani chiude il Giro in quattordicesima posizione con un ritardo di 26'15".