27 ottobre 1946 - Giro di Lombardia

Si parte alle 10.00 in una giornata grigia ed umida. Subito una fuga di sei: Baito, Fazio, Ausenda, Giorgetti, Sarti e Vooren, i quali a Varese hanno 2'30" di vantaggio che all'inizio del Brinzio, quando Bartali rimane coinvolto in una caduta e perde terreno, sono ridotti a 1'30" su Pugnaloni e Cecchi mentre il gruppo si trova a quasi 3'. Sul Brinzio i sei resistoni e transitano in vetta, Baito per primo, con 20" su Pugnaloni e Cecchi a poco più di 1' giunge un folto gruppo con tutti i migliori tranne Bartali che si trova a 5'35" in compagni di Volpi e Bini. Bartali, sfiduciato e sofferente, in discesa fora ed a Varese si ritira, mentre la corsa diventa confusa e molto combattura: si susseguono molte forature e i sei battistrada vengono raggiunti e sui saliscendi che portano a Como si susseguono gli scatti, finchè, in risposta ad un allungo di Bresci, scatta Coppi. Al comando rimangono una ventina con Coppi che trova poca collaborazione e il vantaggio rimane minimo; sembra vicino il ricongiungimento ma sulla Valbrona Coppi attacca nuovamente, sgretolando il plotone. Tornati sul lungolago, al comando si riforma un gruppo di una ventina di unità. Inizia il Ghisallo e subito Coppi impone il suo forcing, rimanendo presto da solo in testa alla corsa. Il suo vantaggio in vetta è di 20" su Casola e Motta, a 1'05" giunge Pasquini, a 1'10" De Zan, a 1'30" Covolo. In discesa Coppi respira, si rialza e viene raggiunto da Motta e Casola. I battistrada trovano l'accordo vincente (Coppi e Casola sono compagni di squadra nella Bianchi) e il loro margine si assesta intorno a 1'30" ed entrano a Milano saldamente al comando. A cinque km dall'arrivo improvvisamente Coppi scatta con grande decisione, Casola si rialza e temporeggia, Motta non replica. Coppi guadagna subito qualche centinaio di metri e vola solitario verso il Vigorelli dove entra tra l'entusiasmo generale, cogliendo a 27 anni la sua prima vittoria nel "Lombardia".