Storia di Victor Linart

Era stato un eccellente dilettante come stradista in Belgio, la sua patria (acquistò la cittadinanza francese solo nel '37), sino al giorno in cui, disputando il Gran Premio della Schelda nel 1908, quand'era solo in testa e ormai certo vincitore forò e si vide costretto ad arrivare solo 11°, primo dei non premiati. Dalla delusione scoccò la scintilla per avviarlo verso una nuova carriera. Quella gara, infatti, si concludeva sulla pista di Zuremborg dove, in attesa dell'arrivo, si svolgeva un match fra due mezzofondisti, Guignard e Verbist, a ciascuno dei quali spettava un premio di 3.000 franchi belgi-oro. La cosa lo interessò al punto che scelse di seguire quella nuova professione: si trasferì a Parigi e incominciò ad allenarsi sulla pista della Galleria nella scia di una moto pilotata da un "allenatore-taxi" che gli prendeva 10 franchi ogni 33 giri. Nell'aprile del 1909 a Menin debuttò, ma la vera carriera l'iniziò nell'11 quando si trasferì in Germania, paese ideale per i mezzofondisti. Emerse subito e realizzò, grazie a un cospicuo bottino di vittorie, anche una discreta ricchezza in oltre vent'anni di carriera (la concluse infatti nel '33). Quattro volte campione del mondo, nel '21 (Copenaghen), nel '24 (Parigi), nel '26 (Torino) e nel '27 (Wuppertal), ottenne anche due posti d'onore nelle altre 9 partecipazioni; campione d'Europa nel '13 e per 15 volte campione del Belgio.
Innumerevoli i Gran Premi e le vittorie importanti, oltre ai records mondiali, che rendono impareggiabile il suo palmares. A Floreffe gli è stata dedicata una via e una lapide è stata apposta sulla casa natale del "Sioux", come venne soprannominato per il naso schiacciato, ricordo di una caduta occorsagli a Berlino nel '12.
Article posté par: Paolo Mannini (Firenze)