Storia di Vito Ortelli

Potenzialmente destinato a una carriera eccezionale sia per il numero che per la qualità delle sue affermazioni di ogni genere ottenute fra i dilettanti, non è stato in grado di concretizzare i meriti, la bravura, la classe evidente per contrattempi fisici e per l'animosa condotta di gara che gli piaceva attuare pur dovendosi battere contro avversari come Coppi e Bartali. Forte e completo su strada ha dato la misura delle sue possibilità anche come inseguitore arrivando al titolo italiano nel '45 (davanti a Leoni) e nel '46 (davanti a Coppi dal quale venne superato nella finalissima dell'anno successivo). Fece sensazione a 19 anni quando, correndo in coppia con Magni (entrambi dilettanti), riuscì a sconfiggere i professionisti nel Giro della Provincia di Milano grazie alle prove complementari su pista. A ventun anni si impose nel Giro della Toscana e nel '45 vinse la Milano-Torino, successo che ripetè l'anno successivo allorché si lasciò alle spalle i compagni di squadra della Benotto Conte, Lelli e Ronconi, assieme ai quali aveva staccato tutti gli avversari. Fra le sue vittorie la XX Settembre '48, il Giro del Piemonte '47 e, in particolare, la maglia tricolore di campione su strada, in cinque prove, nel '48 battendo Coppi che lo aveva preceduto ai punti per il titolo del '47. Protagonista non fortunato del Giro d'Italia fu 3° nel '46, dietro a Bartali e Coppi, dopo aver vinto la tappa di Rieti e indossato per sei giorni la maglia rosa; stesso piazzamento finale conseguì nel '48, dietro a Magni e Cecchi e a pari tempo con Cottur, dopo aver portato la maglia rosa per cinque tappe. Fra i fondatori dell'ACCPI ne è stato consigliere per quasi quarant'anni.