Firenze-Viareggio

Correva l'anno 1946, l'Italia stentava a rialzarsi dopo la seconda guerra mondiale. Il Bel Paese era ridotto ad un cumulo di macerie ma nonostante tutto il popolo italiano si era rimboccato le maniche iniziando la ricostruzione. Era difficile pensare allo sport, ma a Firenze alcuni vedevano nello sport lo spirito di ripresa che avrebbe potuto animare la popolazione. Molto probabilmente con questo pensiero alcuni intraprendenti fiorentini come Attilio Bacci, Renzo Ristori, Giuliano Curti, Renato Natali, Ernesto Chiappe, Lorenzo Frangi e Roberto Mazzola, tutti rappresentanti della gloriosa Associazione Sporting Aurora di Firenze, pensarono di organizzare, nel Ferragosto di quell'anno, una gara ciclistica per dilettanti che unisse il capoluogo toscano, con la città balneare più famosa della regione. Il Giro d'Italia era già ripartito come molte altre gare riservate, però, ai professionisti mentre per i dilettanti l'attività era ancora ridotta. Ma all'alba del 15 agosto 1946 una numerosa carovana di ciclisti, addetti ai lavori e sportivi partirono per questa avventura. Al mattino presto piazza Torquato Tasso a Firenze, sede di partenza della gara, era già stracolma. Gli organizzatori, quasi increduli e ancora intenti a preparare gli ultimi dettagli, intuirono da subito che la loro corsa sarebbe diventata importante. La gara fu bellissima: un centinaio i partenti che si sfidarono lungo lo straordinario percorso sia per i premi messi in palio sia perchè chi avrebbe vinto poteva sperare in un ingaggio da una squadra professionistica. Sul traguardo, posto per l'occasione in viale dei Tigli, sfrecciò per primo Enzo Sacchi, che con questa vittoria ritrovò sicuramente fiducia e speranze per un avvenire luminoso che lo avrebbe portato a diventare campione del mondo su pista. Fu quindi festa grande lungo tutto il percorso e addirittura furono talmente tanti gli sportivi che volevano seguire la corsa che furono usati camion in dotazione agli alleati alla fine della seconda guerra mondiale. Da allora sono andate in scena ben 66 edizioni della Firenze-Viareggio, alle quali hanno partecipato tutti i più grandi dilettanti italiani e molti stranieri, e non bisogna dimenticare che chi è riuscito a primeggiare (non solo a vincere) è riuscito anche quasi sempre a trovare un lasciapassare per il mondo dei professionisti. Scorriamo l'albo d'oro e troviamo le prime doppiette di due toscani Paolo Guazzini e Silvano Ciampi, poi due valdarnesi abili e forti Bruno Mealli e Mario Zanchi, seguiti da Storai, Viviani e Simonetti, un fiorentino, un pisano ed un livornese. Il primo successo straniero dell'australiano Sefton nel 1975, dopo la vittoria di Tinchella e prima di quelle di Cesare Cipollini, fratello del più celebre Mario, Mori, Gaggioli, gli acuti di Canzonieri e Asti che oggi hanno i figli che corrono negli under 23 e negli juniores. C'è stata gloria anche per due versiliesi Barsottelli e Beggi, per Ivan Gotti, Luca Scinto ed il compianto Alessio Galletti, quindi il vento dell'est sul lungomare di Viareggio dove qualche anno prima era stato spostato l'arrivo. Dal 1999 al 2001, in rapida successione, le vittorie di Gustov, Matveyev e Popovych. Nel 2004, con la maglia tricolore conquistata un paio di mesi prima in Toscana a Capanne di Montopoli Valdarno, vince Riccardo Riccò. Infine gli ultimi vincitori da Kunitski, alla tripletta Finauto (diesse Luca Scinto) con Proni, Ginanni, Vona, al polacco Majka al pisano Marco Stefani nel 2010, poi Salvatore Puccio e, l'anno scorso, Luigi Miletta. Nel 2013 si corre la 67esima edizione di questa corsa organizzata ancora con sapienza dall'Associazione Sportiva Aurora alla cui Dirigenza troviamo Giampaolo Ristori e Stefano Natali, figli di Renzo e Renato che facevano parte del primo comitato che fece nascere questa manifestazione. Dal quartiere fiorentino di San Frediano di buon mattino fino al lungomare della Versilia con la novità dopo 67 anni dell'arrivo non più a Viareggio ma a Lido di Camaiore. Gli sforzi soprattutto economici dell'organizzazione sono notevoli ma con l'aiuto di tutti gli sportivi l'Aurora onorerà ancora per molto il ciclismo puro dei dilettanti.