Storia di Andrea Carrea

Nato a Gavi Ligure nell'agosto del 1924 ha sempre diviso, con Ettore Milano, il compito di "fedelissimo" di Fausto Coppi.
E' stato un buon passista e ottimo scalatore. Si dice di lui che, se avesse avuto una visione di corsa come quella che aveva Milano, avrebbe potuto fare sfracelli.
Andrea "Sandrino" Carrea ha sempre affermato, e lo fa ancora oggi, che il suo ruolo era quello di gregario di Fausto e questo già lo gratificava più di ogni altra cosa.
E' stato un dilettante veramente famoso, specialmente perchè componente (con Milano, Parodi e Giacchero) di quel famoso quartetto della S.I.O.F. di Pozzolo Formigaro, che conquistò a ripetizione il campionato italiano a squadre.
In quel periodo dilettantistico, faceva il muratore e il carrettiere, a Villalvernia dove abitava.
Incominciò a correre nel 1940, cioè in tempi assai difficili. Dovette interrompere la sua attività sportiva per due anni, dal '43 al '45, periodo in cui fu internato in Germania.
Ma al ritorno i suoi eccezionali mezzi fisici lo portarono subito alla ribalta in campo nazionale. Tra il '47 e il '48 vinse la Milano-Tortona, la Coppa Internazionale Matteotti a Trieste, la Modena-Abetone e altre corse. Tra l'altro nel '48 divenne campione piemontese della categoria grazie alle sue doti di scalatore e passista e soprattutto alla sua regolarità.
Passato al professionismo nel 1949, con la Bianchi di Coppi ha partecipato a otto Giri d'Italia e due Tour de France.
Ha vinto la Torino-Biella, una tappa dei Giro di Romandia e al Tour de France ha indossato la maglia gialla nel 1952 al termine della 9° tappa Mulhouse-Losanna.
E' sempre stato uomo di poche parole e di grande modestia al punto che mentre indossava la maglia di "leader" del Tour, pianse mentre cercava con lo sguardo quello di Fausto Coppi.
Quando si incontrarono non seppe che dire: "Questa maglia non mi spetta".
Il giorno dopo infatti, salendo all'Alpe d'Huez, Coppi si prese quella maglia... prestata per un giorno al suo alfiere.