1910: finisce l'era di Giovanni Gerbi

I tristi segnali del 1909 vengono confermati nella nuova stagione. Gerbi si trova in difficoltà, entra in una crisi profonda, provocata da stanchezza fisica e mentale. Il Diavolo Rosso sparisce quasi dalla scena; non disputa la Milano-Sanremo e neppure la seconda edizione del Giro d'Italia. Nonostante questa sua sosta forzata, il suo prestigio è ancora enorme e la sua fama immutata. Per questo, spinto dalla sua popolarità e dal suo innato desiderio di protagonismo, il Diavolo Rosso si ripresenta alle competizioni anche se la sua condizione non è ottimale. L'occasione per il rientro gli viene fornita dal giornale "Il Secolo" che organizza, nei primi mesi di agosto, una corsa a tappe in otto frazioni per quasi 2000 km denominata: Ai mari, ai monti, ai laghi. La competizione è interessante ed al via si schierano molti corridori di primo piano. Gerbi stenta parecchio ad emergere, è sempre in difficolta in ogni tappa e conclude la competizione al 17° posto. Questa è l'ultima corsa della stagione per il Diavolo Rosso, protagonista di un'annata misera in tutti i sensi. Gerbi appare in verità un corridore finito (a soli 25 anni) e diserta tutti il finale di stagione.