Storia di Luca Celli

Nato in Romagna da mamma svizzera e papà romagnolo, eredita da entrambi le peculiarità caratteriali, preciso e ordinato da un lato, socievole e goliardo dall'altro.
Inizia presto con lo sport praticando sci e tennis con buoni risultati ma senza eccellere. Benissimo invece negli studi, si diploma al liceo scientifico con il massimo dei voti. Una sola estate di lavoro nell'azienda di famiglia è sufficiente a fargli capire che la fabbrica e gli affari ancora non fanno per lui e così si iscrive all'università di Bologna, facoltà di Economia Politica: chissà mai che non possa tornare utile in futuro...
E proprio a diciannove anni la svolta: incuriosito da un vicino di casa, si compra una bici da corsa e inizia a praticare questo sport tanto di moda dalle sue parti. Il primo anno ('98) percorso fisso, Savignano-Cesenatico-Savignano rigorosamente in due tappe. Quello successivo prende parte alle garette intersociali con pessimi esiti, adducendo come motivazione tecnica la propria predisposizione al fondo e alle salite, inesistenti in quelle prove. E difatti partecipa alla "Nove Colli 99" concludendo in 8 ore 30' alla fantastica media di 23 chilometri orari: bel fondista...
A quel punto, però, scatta la molla. Nel 2000 si prepara a dovere, senza comunque saltare nemmeno un esame, e inizia a classificarsi tra i primi nelle mediofondo regionali. Nulla comunque che lasci presagire una qualsiasi forma di talento. Il 2001 è l'anno decisivo. Maggiori allenamenti, risultati discreti a livello nazionale tanto che alcuni consiglieri "incompetenti" lo portano a pensare ad un approccio all'agonismo, quello vero, quello della categoria under 23 ed elite!
Nell'agosto 2001, dopo una bella serie di risultati nelle Gran Fondo, parla con Werther Colonna, il papà del suo miglior amico, Filippo, con cui divide l'appartamento a Bologna che, avendo avuto rapporti di sponsorizzazione con la Reda ai tempi di Negrini e Dal Re intercede a suo favore con Roberto Drei e lo convince a farlo provare.
Alla fine di agosto, alla prima gara, accade l'imprevedibile! Conclude una gara difficile in Toscana e lo fa dopo aver preso parte ad una lunga fuga. Il lunedì successivo Drei, ancora allibito, chiama Colonna e gli dice: "il ragazzo ha stoffa". Da lì a fine anno, con l'avvento in ammiraglia di Coppolillo aumenta la sua convinzione e fa vedere altre buone cose. "Coppo" lo conferma per il 2002 e lui contraccambia con tanti piazzamenti, anche in gare internazionali, come il secondo posto a Macerata e il terzo al Cuoio e Pelli, ma soprattutto arriva la prima vittoria a Castelfranco di Sotto, in Valdarno. Nel 2003, Coppolillo e Drei lo convincono che può essere un corridore vero e nonostante la dedizione al ruolo di spalla di Pasquale Muto, Luca trova il tempo di vincere due corse e di ben figurare al Giro Baby. Avevano programmato l'eventuale passaggio tra i prof nel corso del 2004, ma Luca viene contattato da Maggioni e firma un biennale con la Vini Caldirola per inizio anno.
Intanto continua gli studi: gli mancano solo tre esami e poi la tesi.
Il 2004 è un anno di apprendistato, non corre molto e non ottiene risultati di rilievo, ma si contraddistingue, com'è suo carattere, con la caparbietà, cercando di imparare il mestiere di corridore.
Article posté par: Paolo Mannini (Firenze)