Edoardo Severgnini

Nato a Milano il 13 maggio 1904. Deceduto a Milano il 7 febbraio 1969. Velocista e stayer. Professionista dal 1929 al 1939 con 7 vittorie titolate ed una trentina di valore minore.
Bella e valente figura di pistard dell'ultimo decennio anteguerra. Dotato di buone fibre sia bianche che rosse, fu un esempio tra i non certo tanti che, partendo dalla velocità, riuscirono poi ad emergere nel mezzofondo, o gli stayer, come erano già definiti i corridori che gareggiavano dietro moto. Da dilettante si segnalò nel 1927, vincendo il Titolo Italiano della velocità. Titolo che bissò l'anno seguente, quando riuscì pure a raggiungere le semifinali (4°) ai Campionati del Mondo. Sempre nella velocità, partecipò alle Olimpiadi di Amsterdam, dove però fu eliminato nelle batterie. Nel '29 entrò nella elite del ciclismo, vincendo il Tricolore fra i professionisti junior, finendo terzo a livello assoluto. L'anno seguente finì secondo agli Italiani e provò qualcosa di diverso andando in Francia a correre la "Corsa della Cote di Nizza", una prova con salita che chiuse secondo. Capì che su pista poteva indirizzarsi verso prove più lunghe e di minor potenza. Nel 1932, in piena metamorfosi agonistica, andò negli Stati Uniti a correre la Sei Giorni di Philadelphia, che vinse, in coppia con l'americano Grimm. In patria giunse terzo ai Tricolori della velocità, ma sempre più deciso ad abbandonare questa specialità. Ed infatti, nel 1933, iniziò a gareggiare fra gli stayer. L'anno successivo arrivarono le conferme che attendeva: vinse il Titolo Italiano di Mezzofondo e finì 3° ai Campionati del Mondo della specialità. Queste risultanze lo elessero richiamo delle tante riunioni a livello internazionale degli stayer. Nel '35 finì 5° nella prova iridata, così come nel '36, anno nel quale tornò a vincere il Tricolore. Migliore il suo 1937: di nuovo Campione Italiano e 4° al Mondiale. Ancora migliore l'anno successivo, quando al "solito" Tricolore aggiunse il podio iridato (3°). Nel 1939, partì lanciatissimo, rivinse il Campionato Italiano ed ai Mondiali guadagnò la finale in grande scioltezza. Ma quella gara sulla quale aveva puntato tantissimo, non si disputò a causa della sospensione per gli eventi bellici. Con l'inizio della guerra, ebbe pure fine la sua carriera.
Article posté par: Maurizio Ricci (Morris)