Roberto Laiseka Jaio

Nato a Guernica il 17 giugno 1969. Alto m. 1,84 per 63 kg. Scalatore. Professionista dal 1994 al 2006 con 8 vittorie.
Un esempio di quella professionalità e di quell'amore verso la propria terra, che contraddistingue i corridori baschi da sempre. E quando un atleta non tanto vincente, riesce a muovere attenzioni e passioni di un popolo, come nel caso di Roberto, è sempre un gran bel vedere. Longilineo, potremmo dire un grissino, visto il suo peso forma che s'adagiava su un differenziale superiore a 20, Laiseka, aveva nella salita l'intero suo pezzo forte, la sua unica vocazione ciclistica. Fin dagli esordi e non s'è mai smentito, rimase così, nonostante fosse piovuto in un'epoca di trasformazioni eccellenti. Dopo una carriera da dilettante che non ha mai toccato punte di gran nota, passò, a 25 anni, nel 1994, al professionismo nelle file della Euskadi, la squadra che lo vedrà rispondere "presente" per 12 stagioni fino alla fine del 2006, quando decise di appendere la bicicletta al chiodo. Un lasso che Roberto ha consumato come uno scalatore dal sapore antico che, non avendo le qualità dei supremi in grado di segnare leggenda e conquistare traguardi, ha saputo accontentarsi di quelle forme di esibizione, basate sugli scatti, che hanno saputo conquistare una comunque buona fetta di pubblico. Non sono mancati nemmeno i traguardi, certo poca cosa in termini di cifre, ma ugualmente significativi. Ruppe il ghiaccio nel 1996, vincendo il GP Besauri, proseguì nel 1999 con la Subida a Txitxarro e, soprattutto, vincendo ad Abantons, la 18a tappa della Vuelta di Spagna, la corsa che di fatto lo lanciò verso il grande pubblico. Ed infatti, l'anno successivo, rivinse nella principale corsa a tappe spagnola una frazione, l'11a, che si concludeva ad Andorra, tappa che gli donò la spinta per un più che discreto piazzamento finale: 6°.
Col nuovo millennio e con più di trenta primavere alle spalle Roberto si è spesso messo in luce anche al Tour de France. Nella principale delle corse a tappe ha colto anche la vittoria più prestigiosa della sua carriera, la 14a tappa dell'edizione 2001, con l'arrivo in solitudine a Luz Ardiden. Dopo due anni di appannamento, tornò al successo nel 2004, probabilmente la sua migliore stagione, quando colse la 5a tappa della Bicicletta Basca, gara nella quale chiuse 2° dietro Roberto Heras. Arrivò poi 3° nella Classifica finale del Giro di Catalogna. Le ultime affermazioni della sua carriera arrivarono nel 2005 quando vinse la Classifica del GPM al Giro di Svizzera e l'11a tappa della Vuelta di Spagna che si concludeva a Cerler. Corse anche il Giro d'Italia sia nel 2005 (52°) che nel 2006, quando si ritirò nel corso della frazione che si concludeva a Sesti Levante.
Article posté par: Maurizio Ricci (Morris)