Storia di Alfredo Sabbadin

Accreditato della possibilità di realizzare una splendida carriera ha ottenuto soltanto in parte quei successi che pur gli sarebbero stati consentiti se non avesse avuto un carattere ribelle e un temperamento agonistico sbagliato. Fu promettente il suo debutto, a ventun anni, tra i big grazie alle vittorie nella tappa di Enna del Sicilia, in quella del Campo dei Fiori del Giro, nel Giro di Toscana e in quello del Ticino; non meno accettabile la seconda annata con il Giro di Campania, la tappa di Brindisi della Roma-Napoli-Roma e la tappa di Mondovì del Giro. Ma l'esplosione non arrivò e nel suo carnet finirono poi unicamente la tappa di St. Vincent del Giro '59, una tappa della Roma-Napoli-Roma, il Giro dell'Appennino, il Gran Premio Ciclomotoristico nel '58 e la Coppa Sabatini nel '62. Ben poco per un atleta del suo valore che, fra l'altro, nel '57 era stato il diretto antagonista di Baldini nel Campionato italiano. Ma la maglia tricolore arrivò, ugualmente, in famiglia grazie al ben più modesto fratello minore Arturo che, battendo Pambianco in volata nella Coppa Bernocchi, vinse il titolo dei professionisti nel '61.
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