Storia di Louis Proost

Nato nel 1935 vinse l'iride su strada fra i dilettanti nel 1957 a Waregem. In quell'occasione beffò a pochi metri dalla linea d'arrivo l'italiano Arnaldo Pambianco, dopo che questi era riuscito grazie ad una fuga solitaria a dare l'impressione di una sicura conquista del mondiale. Fu una giornata infelice per gli azzurri, perché la sconfitta di Pambianco prima ancora dell'acuto finale di Proost, trovò inaspettate peculiarità nel veemente inseguimento dell'italiano Pizzoglio. Fu proprio costui a permettere al belga di sfoderare le sue doti di finisseur e di coronare come meglio non si poteva una stagione che l'aveva visto sugli scudi, grazie a tre vittorie di tappa nella Corsa della Pace e nel Giro d'Austria.
Louis Proost era un corridore potente, con la peculiarità visiva di non radersi troppo il pelo sulle gambe, che non ebbe poi una grande carriera fra i professionisti. Vinse comunque una ventina di corse, alcune delle quali di buon livello come Bruxelles-Charleroi-Bruxelles, Roubaix-Cassel-Roubaix, il G.P. Odelen, il G.P.Kalmthout, la Bruxelles-Ingooigem e, soprattutto, la tappa di Millau al Tour de France 1960 e quella di Palermo al Giro d'Italia 1961, poi vinto proprio da Pambianco. Corse pure in Italia con la Carpano di Vincenzo Giacotto, ed in quella multinazionale di marca italiana che era la Faema.
Con le maglie biancorosse di quest'ultima squadra, vinse le tappe al Giro e al Tour. Insomma un corridore non certo super, ma pur sempre uno che ha vinto una maglia iridata e che ha lasciato un segno ben visibile nella sua epoca.
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