Storia di René Privat

Era chiamato la "castagna" per il temperamento e l'aggressività che poneva nelle corse: ed è stata questa dote, messa al servizio di possibilità atletiche apprezzabili, che gli ha consentito di essere uno degli stradisti francesi più in vista del suo periodo. Aveva già alle spalle un discreto bottino allorché mise a segno la prodezza della sua vita: vinse la Milano-Sanremo del '60 davanti a Graczyck e Molenaers al termine di una lunga fuga recitata pure dai nostri Pambianco e Nencini che, purtroppo, non resistettero all'affondo decisivo sulla salita del Poggio che per la prima volta era stata inserita nel percorso della "classicissima", considerata corsa troppo facile e pertanto adatta solamente agli sprinters. Fu il suo canto del cigno: un paio di stagioni più tardi chiuse. Al suo attivo, comunque, già erano un paio di corse a tappe (Giro del Var '58 e Giro del Sud-Est '59), diverse semiclassiche oltre a quattro tappe del Tour de France (tre nel '57 a Caen, Cannes e Barcellona) facendo parte della nazionale francese che spalleggiò Anquetil al debutto nella Grand Boucle.
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