Storia di Peter Post

Fra i grandi protagonisti del ciclismo mondiale occupa una posizione di tutto rilievo essendo stato pistard di elevatissime qualità, stradista capace di grosse imprese e dirigente di squadra di rara capacità. Un palmares eclettico e straordinario nel quale non è difficile trovare perle di prima grandezza. Così nella sua attività su strada spicca il trionfo nella Parigi-Roubaix del '64 che vinse battendo in volata il campione del mondo Beheyt e stabilendo la media record con km 45,129. In altre classiche ottenne piazzamenti significativi come quelli nella Freccia Vallone '63: 3° nel '64, 2° nel '67 (dopo Merckx); nella Parigi-Bruxelles '63: 3°; nel Campionato del mondo '65: 4°. Vittorie non meno pregevoli nel campionato olandese '63, nel Giro d'Olanda '60, nel Giro della Germania '61 e nel Giro del Belgio '63 per un totale di 61 vittorie su strada. Strepitoso il suo bottino come pistard: non solo per i titoli di campione d'Olanda nell'inseguimento '57, '58, '59, '60, '61, '63 (in quelli mondiali è stato 3° nel '62 e '69, 2° nel '63, sconfitto da Faggin) e dei 50 chilometri nel '71, per gli otto titoli di campione d'Europa dietro derny, quello dell'omnium '64, nell'americana '64, '67, '69, il Premio Amsterdam dietro motori nel '61, i records mondiali dei 5 chilometri e dietro derny, quanto e soprattutto per le 65 Sei Giorni nelle quali ha trionfato (fra le quali quattro anche a Milano: nel '63 con Terruzzi, nel '66, '67, '68 con Motta). Una caduta nella Sei Giorni di Rotterdam il 21 gennaio 1972 ha posto fine alla sua carriera. Ha ben presto iniziato il mestiere di direttore sportivo di squadre professionistiche facendo man bassa di vittorie e conquistanto numerose volte la Coppa del Mondo.
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