Storia di Paolo Bettini .... campione olimpico

Nasce il 1 aprile 1974, a Cecina in provincia di Livorno, da Papà Giuliano e Mamma Giuliana terzogenito dopo Sauro e Katia. La sua infanzia trascorre serena a La California, vicino a Cecina, sino all' inizio della scuola e, a 7 anni, in seguito alla passione trasmessagli da Bettini senior, la bicicletta entra a far parte della sua vita; quell' anno, il 1981, con la maglia del "G.S. La California" ottiene 23 vittorie su 24 gare a cui partecipa! Nelle categorie giovanili vince tantissimo e quasi sempre con azioni strategicamente poco assennate, costruendo i presupposti per essere considerato come quello che scatta spesso, che non sta mai in gruppo........ insomma un GRILLO!
Dal 1981 al 1986, nella categoria Giovanissimi ha corso sempre con il G.S. La California conquistando 94 vittorie Dal 1987 fino al 1992 ha corso con la Ciclistica Cecina: da esordiente ha ottenuto 2 vittorie, tra gli allievi i successi sono stati 9, così come 9 sono state le vittorie nei due anni da Juniores.
Nel 1993 passa alla categoria Under 23 e milita per tre stagioni nella U.C. Monsummanese, ottenendo 9 vittorie, e una stagione, l' ultima e più importante, nella Grassi-Mapei; è il 1996 e vince 8 gare, ma di quel periodo di lui si ricorda l'espressione imbronciata nella foto ai piedi del podio, insieme a Figueras, Sgambelluri e Sironi, dopo il 4° posto al mondiale di Lugano.
Nel 1997 passa professionista nella MG-Tecnogym di Giancarlo Ferretti e solo per un problema tecnico nel corso di una discesa non riesce a vincere una tappa al Giro d' Italia nella stagione del debutto. Unico risultato di rilievo, il primo posto nella cronometro a squadre nella Hoffbrau-Cup. Nel 1998 corre con la Asics-CGA, ed ottiene un solo successo, nella quarta tappa del Tour de Langkawi, ma ottiene anche vari buoni piazzamenti. Tra l'altro conclude il Giro d'Italia al 7° posto in classifica generale. E' titolare azzurro al Campionato Mondiale su strada di Valkenburg e a fine anno il suo piazzamento nel Ranking UCI è 53° con 688 punti.
Nel 1999 corre con la Mapei Quick-Step e, nonostante venga considerato dal pubblico e dagli addetti ai lavori un gregario, inizia a conseguire regolarmente risultati sempre più importanti.
Nel 2000 arriva la svolta alla sua carriera: la vittoria nella Liegi-Bastogne-Liegi! Successivamente vince una tappa al Tour de France e chiude la stagione classificandosi 9° al Campionato del Mondo di Plouay in Francia, e 4° nella Classifica Finale di Coppa del Mondo. Il Ranking UCI lo vede 10° con 1437 punti. La stagione 2001 lo vede partire agguerrito nel tentativo di dimostrare a tutti che la vittoria alla Liegi e alla tappa di Dax del Tour de France non erano fuochi di paglia; nonostante la generosità e l'impegno inizialmente profusi gli manca sempre qualcosa per fare un centro importante. Poi la svolta con la vittoria al G.P. di Zurigo, cercata e voluta come non mai; da lì in poi inizia un crescendo di forma e di risultati fino al culmine raggiunto al Mondiale di Lisbona, perso per un soffio (2° dietro Freire). Il 2002 è un anno importante perché deve confermarsi a grandi livelli e non delude le attese: vince nuovamente la Liegi-Bastogne-Liegi e, grazie agli ottimi piazzamenti nelle altre gare di Coppa del Mondo, è primo nella classifica finale. Al mondiale di Zolder risulta una pedina fondamentale per la vittoria di Mario Cipollini grazie anche alla sua generosità ed umiltà. Al termine della stagione è terzo assoluto e primo degli italiani nella classifica mondiale della Federazione UCI. Dal 2003 cambia casacca: passa alla QUICK STEP-Davitamon. Sono sei le sue vittorie e tutte di valore assoluto: Tour del Mediterraneo, Milano Sanremo, Campionato Italiano Strada, Hew Cyclassics Hamburg, Clasica San Sebastian e soprattutto rivince la classifica finale della Coppa del Mondo. Il Ranking UCI lo vede 1° assoluto. Ormai è il leader assoluto della squadra e il 2004 lo comincia alla grande vincendo la classifica finale della Tirreno-Adriatico, la 2° tappa Tour del Mediterraneo e la 4° e 6° tappa della Tirreno-Adriatico; non ottiene successi in gare di Coppa del Mondo ma la sua continuità gli permette di ottenere piazzamenti importanti, come i due secondi posti nella Cyclassics di Amburgo e a San Sebastian ed il terzo posto nella Amstel Gold Race. Ad agosto è il leader assoluto della nazionale italiana alle Olimpiadi e proprio sulle strade di Atene vince alla grande entrando nell'olimpo dei campioni. Nel 2005 vince una tappa al Giro d'Italia (Tropea) e una alla Vuelta a España (Valladolid). Si impone inoltre nel Campionato di Zurigo e al Giro di Lombardia. Nel 2006, dopo la conquista della maglia ciclamino nel Giro e del titolo tricolore, il 24 settembre conquista il Campionato del mondo di ciclismo su strada a Salisburgo (nel 2001 aveva vinto l'argento), quattro anni dopo l'ultimo italiano, Mario Cipollini. Chiude la stagione con la netta vittoria in solitaria al Giro di Lombardia in maglia iridata, dedicata al fratello Sauro, deceduto qualche giorno prima. Nel 2007, da campione del mondo in carica, partecipa nel mese di febbraio al Giro della California, nel quale si impone in una frazione vinta in volata. Dopo questo successo, non riesce più a ripetersi: si piazza quarto alla Liegi-Bastogne-Liegi e secondo in varie tappe del Giro. Solo a settembre, nel corso della Vuelta a España, trova la seconda vittoria stagionale nella terza tappa, battendo Oscar Freire in volata. Il 30 settembre si presenta in piena forma sulle strade di Stoccarda dove bissa il successo dell'anno precedente riconquistando, con una volata sul russo Kolobnev, la maglia iridata di Campione del Mondo su strada.
Nel 2008 a Pechino tenta di difendere l'oro olimpico conquistato quattro anni prima ad Atene ma, all'ultimo giro, è il corridore più marcato, soprattutto dagli spagnoli. Un allungo di vari corridori (tra cui il vincitore Sanchez ed il secondo classificato Rebellin), gli impedisce sia per giochi di squadra, sia per la stretta marcatura con Valverde, di potersi giocare la vittoria finale. Al traguardo si classifica al diciottesimo posto. Dopo le olimpiadi, in preparazione del Mondiale di Varese, partecipa alla Vuelta a España dove vince due tappe. Singolare l'esultanza della seconda vittoria, quando copre lo sponsor della squadra, dato che questa gli aveva preferito Stefan Schumacher, non rinnovandogli il contratto.
Il 27 settembre 2008, alla vigilia della prova individuale maschile del Campionato del mondo di ciclismo su strada a Varese, annuncia il suo ritiro dalle corse. "Domani è l'ultimo numero che attacco e sarà il numero uno" dichiara in conferenza stampa, riferendosi al rito della punzonatura ed al tentativo di difendere il titolo mondiale. Difesa non riuscita, in quanto campione del mondo si laurea il compagno di nazionale Alessandro Ballan.
Articolo inviato da: Paolo Mannini (Firenze)
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