Storia di Roberto Poggiali

Dopo una notevole attività tra i dilettanti con la conquista tra l'altro del titolo italiano nel 1962, ha corso per ben 16 stagioni tra i professionisti con 12 Giri d'Italia conclusi. Pur lavorando con profitto spesso in appoggio ai compagni di squadra (soprattutto Gimondi e Moser F.) ha conseguito alcuni prestigiosi successi, in particolare la Freccia Vallone nel 1965 quando, non senza polemiche, sconfisse allo sprint Felice Gimondi. Questa sua prima vittoria fu anche la prima di un corridore italiano dopo 12 anni di magra in una classica all'estero; le polemiche ci furono perchè venne accusato da Gimondi di non aver mantenuto la parola sprintando in extremis dopo l'assicurazione che non l'avrebbe attaccato. Probabilmente fu un equivoco visto che lo stesso Gimondi, una volta divenuto un grande campione, due anni più tardi lo volle nella sua squadra apprezzando le sue non comuni qualità sia atletiche che tattiche.
Valido su ogni percorso è stato fortemente penalizzato dalla mancanza di un brillante "rush" finale che gli ha precluso molte volte la possibilità di vittoria, relegandolo spesso alle piazze d'onore. E' riuscito, tuttavia, ad assaporare la gioia di altre affermazioni di prestigio come il Giro della Svizzera '70 e, in Italia, la Coppa Sabatini '71, il Giro del Lazio '74 e il Giro del Friuli '75.
Atleta coriaceo, solido e tatticamente intelligente, ha difeso i colori azzurri in cinque edizioni dei mondiali su strada, e, al termine dell'attività agonistica, ha intrapreso con discreto successo anche la carriera di Direttore Sportivo.
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