Storia di Bernard Hinault

E' uno dei massimi campioni che il ciclismo possa vantare per la completezza del palmares e per la dimostrazione di forza e sicurezza emerse in occasione delle gare a tappe che è riuscito a vincere (in tutto sono 29). Se in corsa ha dato prova di una non comune fermezza di carattere, come uomo ha mostrato una determinazione sbalorditiva fissando con oltre cinque anni di anticipo la fine della sua carriera e rispettando puntualmente la scadenza, per cui a 32 anni (ancora vitale e vincente e, soprattutto, personaggio numero uno del ciclismo) ha chiuso l'attività agonistica come aveva preannunciato.
Vanta una serie di primati-curiosità estremamente significativi: è il solo corridore che abbia vinto Tour, Giro e Vuelta alla prima partecipazione; non ha conosciuto sconfitta nel Giro d'Italia (tre vittorie in tre dispute); come Coppi e Merckx ha vinto per due volte sia il Giro che il Tour; come Anquetil ha vinto nello stesso anno Vuelta e Tour; come Bobet e Merckx ha vinto il Tour indossando la maglia iridata; come Merckx in uno stesso Tour ha vinto Gran Premio della Montagna e classifica a punti, oltre a quella a tempi.
Soprannominato il "tasso" per il suo comportamento "abbottonato" ha dato splendide dimostrazioni della sua superiore personalità in occasione di alcune delle sue più grandi vittorie, fra le quali spiccano il Campionato del mondo dell'80 sul durissimo circuito di Sallanches dove spadroneggiò dall'inizio alla fine concludendo con un vantaggio di 1'01" su Baronchelli G.B. e di 4'25" su Fernandez Juan; la Gand-Wevelgem e la Liegi-Bastogne-Liegi '77, le sue prime grandi affermazioni, nelle quali fece sfoggio di un'aggressività schiacciante.
Se nelle prove a tappe si è dimostrato pressoché imbattibile ha altresì dimostrato una completezza delle sue qualità che gli hanno consentito di primeggiare su ogni percorso. Una quarantina di vittorie a cronometro, vittorie in arrivi in salita o allo sprint davanti a velocisti di rango, la vittoria nella Parigi-Roubaix, corsa che non piaceva al campione bretone, danno la prova delle sue notevolissime doti e gli hanno consentito a fine carriera di mettere insieme un palmares con più di 200 vittorie.
E' stato grandissimo anche per aver superato, come provano le vittorie nel Giro e nel Tour '85, il grave handicap di un intervento chirurgico a un ginocchio, operazione che per altri è stata di irreversibile condanna.
Un carattere deciso, aperto e sincero, per un corridore che è stato fra i più intelligenti sia per il comportamento in corsa che fuori. E' anche per questo che quando è sceso di bici ha trovato posto immediatamente nello staff che organizza il Tour e le altre maggiori prove francesi.
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