Storia di Jan Janssen

Corridore completo che in virtù delle sue doti di classe, intelligenza tattica e per il suo temperamento ha ottenuto una così vasta serie di successi prestigiosi da meritare un posto di rilievo tra i grandi campioni del ciclismo internazionale. Pur non primeggiando in nessuna specialità è riuscito a vincere il Campionato del mondo del '64 a Sallanches davanti ad Adorni (fu pure 2°, dopo Merckx, nel '67) e trionfò in extremis nel Tour del '68 grazie alla straordinaria e inattesa prova di forza che seppe fornire nella cronometro conclusiva da Melun a Vincennes sulla distanza di km 54,700. Pur non essendo uno specialista (solo un cronoprologo della Vuelta nel suo palmares composto da circa 90 vittorie) seppe aver ragione dei due avversari belgi che erano favoriti: Van Springel, perché lo precedeva in classifica e Bracke per le sue doti di cronoman non avrebbero dovuto consentirgli di recuperare il ritardo di 1'40". Ma l'occhialuto "tulipano", concentratissimo e forte, s'impose e conquistò la maglia gialla finale, primo olandese nella storia della Grande Boucle. La lista delle sue affermazioni comprende pure la Parigi-Roubaix '67 (davanti a Van Looy, Altig e Merckx!), la Vuelta di Spagna '67, il Campionato di Zurigo '62 (benché ancora indipendente), il Superpernod '67, 6 Sei Giorni, tre volte la classifica a punti del Tour oltre a un gran numero di vittorie di tappa nei Giri disputati. Ridottissima la sua attività in Italia, da rilevare solo un quarto posto nel Giro di Lombardia '68 dietro Van Springel, Bitossi e Merckx.
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