Storia di Catullo Ciacci

Nato a Fossombrone, in provincia di Pesaro, Ciacci cominciò da ragazzo a correre in bicicletta. La prima maglia è stata quella della Polisportiva Forsempronese, il suo trampolino di lancio. Sulle strade marchigiane arrivano le prime vittorie da dilettante, passa così al G.B. Semprini di Gallo di Pesaro. Negli anni '50 è a Torino: una maglia da corridore ed un posto di lavoro alla Ceat. Sempre da dilettante approda alla S. Pellegrino, dove conosce Gino Bartali, e da professionista entra a far parte della Carpano; lui granata, con le maglie bianconere di Silvio Giacotto partecipa al Giro d'Italia insieme a Defilippis, Balmamion, Conterno, Zilioli, i campioni torinesi.
Dal '60 al '63 frequenta il mondo dei professionisti: in quattro stagioni corre per la Carpano, per la Baratti e per la Ghigi, prima di concludere nella Carpano.
Quando ha idealmente appeso la bicicletta al chiodo, è diventato uno dei più noti ristoratori, prima in un locale della collina e in seguito in Corso Moncalieri, vicino al ponte Isabella, sulle rive del Po. Così il feeling con Torino e gli amici ciclisti è continuato e si è fatto ancora più saldo con il passare del tempo.
Poi, oltre a tanto lavoro, opere umanitarie in Africa insieme con il Gruppo Missionario Laico di Merano, a riprova della sua grande generosità.
Sabato 1 giugno 1996 muore intorno alle 19.30 all'Ospedale Molinette di Torino, stroncato da un ictus: era stato ricoverato il sabato precedente, operato mercoledì, non ce l'ha fatta. In coma profondo, non si è risvegliato.
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