23 febbraio 1964 - Trofeo Laigueglia

Con al via il meglio del ciclismo nazionale salvo il loquace abruzzese Vito Taccone (Salvarani), fermato per un problema ai denti, parte la prima edizione del Trofeo Laigueglia. La gara viene molto presto animata da un corridore romagnolo, Guido Neri, che corre da "non accasato", causa la chiusura della San Pellegrino per le vicende della querelle sul Tricolore '63 e pure l'azienda di elettrodomestici ligure, ovvero la Firte, che aveva rilevato la squadra diretta da Gino Bartali alla fine della stagione viste la propria disastrosa condizione economica, ha lasciato il ciclismo. Tanto è vero che le ultime mensilità dei corridori, sono state pagate attraverso la cessione di prodotti dell'azienda e gli atleti si sono ritrovati a fungere da "costretti" venditori, per incassare. Neri, che pure si era messo in luce all'esordio con la Torpado, partecipa dunque al "Laigueglia, con la maglia del Dopolavoro Masone, la sua squadra da allievo, ed ha una motivazione in più per far bene e convincere qualche squadra ad assumerlo. Fatto sta che le sue accelerazioni sul Testico, provocano selezione nonché la fuga di sei uomini: lo stesso Neri, Adorni e Minieri della Salvarani, Fontana della Lygie, Zancanaro della Carpano e l'irpino trapiantato in Belgio, tornato in italia per correre con la ligure Cite, Salvatore Miele. Il drappello in poco tempo accumula un vantaggio di alcuni minuti, poi, nel corso del secondo giro del lungo circuito di corsa, Neri, approfittando dello scompiglio che segue la caduta senza conseguenze di Miele e Zancanaro se ne va da solo verso un'avventura che pare impossibile, visti i chilometri che ancora mancano al traguardo. Gli ex compagni di fuga non trovano l'accordo per inseguire come si deve e sono riassorbiti dal gruppo. Nel finale il battistrada si trova a dover respingere, prima un tentativo portato da Adorni e Zilioli (Carpano), poi il ben più pericoloso affondo operato da un terzetto partito dal gruppo su Capo Mele, composto da Bailetti (Carpano), Meco (Cite) e Casati (Carpano). Il vantaggio di Neri si riduce, ma è sufficiente per arrivare al traguardo a braccia alzate con 20" su Bailetti che, nel finale, ha staccato i due compagni d'avventura. Dopo le premiazioni, il corridore cesenate torna in albergo e qui riceve la telefonata di Giorgio Albani, direttore sportivo della Molteni, che gli offre un posto nella sua squadra.
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