31 luglio 2011 - Trofeo Matteotti

La gara vede al via 116 atleti sul classico percorso distribuito su 13 impegnative tornate (con il chilometraggio totale che per quest'edizione è di 195 chilometri, per via di 500 metri supplementari rispetto ai tradizionali 14,5 chilometri del tracciato). Dopo le prime schermaglie iniziali al diciassettesimo chilometro parte una fuga ben assortita, composta da 19 atleti: in testa si ritrovano due Farnese (Favilli e l'atleta di casa Rabottini), due Androni (Sella e Monsalve), due Acqua&Sapone (Donati, altro autoctono, e il tunisino Chtioui), due Colnago (Stortoni e Frapporti), due De Rosa (Borchi e Laganà), due Ora Hotels (Malaguti e Proch), due Miche (Randazzo e Pinizzotto), due Amore & Vita (Colex e Grechyn) oltre a Kump (Geox), Gnezda (Adria Mobil) e Campagnaro (D'Angelo&Antenucci). Essendo quasi tutte le squadre rappresentate, la fuga prende subito un buon margine, tanto da toccare i 2'15" già al 23esimo chilometro, obbligando alla reazione il gruppo. Il compito di ricucire se lo prende la D'Angelo&Antenucci che, nonostante la presenza di Campagnaro nel gruppo di testa, comincia a fare un ritmo importante e già nella terza tornata il gruppo è prossimo a tornare compatto (soli 20" di margine), prima di tornare a salire nuovamente nella tornata successiva (si va oltre il minuto). In questa fase le ascese verso Colle Caprino e Montesilvano cominciano ad operare una certa selezione, tanto che in testa rimangono in 11 (Sella, Donati, Monsalve, Favilli, Stortoni, Randazzo, Rabottini, Pinizzotto, Colex, Proch e Campagnaro) mentre dal gruppo iniziano a rimescolarsi le carte: dapprima esce in avanscoperta Pirazzi, poi anche Ratto e Schöffmann rientrano in testa, finché non si forma un gruppo di 16 atleti che anima al comando le due tornate successive. L'andatura continua ad essere elevata e la bagarre produce ulteriori cambiamenti: il gruppo di testa vede infatti salire il proprio vantaggio oltre il minuto mentre una prima parte del gruppo viaggia addirittura con 2 minuti di ritardo e la situazione rischia di divenire realmente delicata quando in testa vengono a ritrovarsi dapprima in ventinove e poi in una quarantina (con tutti i big presenti ad eccezione di Garzelli, Visconti, Pozzovivo e Baliani), prima di assistere ad una reazione da dietro (sotto l'impulso della Colnago e della D'Angelo&Antenucci) che avviene ed anche in maniera veemente. Si giunge così al chilometro 107 (-88 al termine) con il plotone che torna finalmente compatto. Dura però poco l'armonia, giacché dopo 2-3 chilometri, nel momento in cui la strada torna decisamente a salire verso i colli pescaresi, il campione croato Durasek della Loborika esce in avascoperta, dapprima in solitaria per tutta l'ottava tornata (vantaggio massimo 20"), poi in compagnia di un attivissimo Monsalve, di Donati (decisissimo a far bene di fronte al suo pubblico) oltre al tunisino Chtioui e a Muraglia. Da dietro poi cercano di riportarsi sulla testa anche un sempre battagliero Pirazzi (terzo tentativo di giornata per lui) che per un pò rimane solitario all'inseguimento, prima di essere raggiunto dal moldavo Berdos (De Rosa) e dal russo Borisov (Amore&Vita). Per un pò la situazione è decisamente favorevole ai battistrada (1'54" sui più immediati inseguitori, ben 2'49" invece sul gruppo) dove l'inseguimento è tutto nelle mani dei Farnese Vini, che intanto cominciano a mostrare in avanguardia anche il campione italiano Visconti, che in salita comincia a fare l'andatura dopo essersi mantenuto pressoché nelle retrovie fino a quel momento. Il vantaggio del quintetto di testa si mantiene sempre buono (1'30" circa, prima di scendere al minuto), Monsalve sempre deciso a scandire il passo nei tratti di salita e Chtioui che mostra di non digerire troppo le ascese, facendo più di una volta l'elastico. Il duro lavoro dei Farnese (molto attivi sia Favilli, nonostante abbia speso già molte energie in fuga, che Ricci Bitti) dà i suoi frutti nel corso della penultima tornata, quando in testa ormai il drappello si sfalda (cedono in maniera netta Chtioui e Durasek) e da dietro sono in altri a provare la sortita: i più decisi sono Stortoni e l'altro abruzzese dell'Acqua&Sapone Di Paolo, che raggiungono Muraglia e Donati, leggermente sfilati, e con essi si riportano con Monsalve. L'ultimo giro è palpitante, col quintetto ancora deciso a non mollare e con Monsalve ancora una volta tra i più brillanti in salita, tanto che nonostante l'inseguimento operato senza soste dai Farnese, il vantaggio resta ancora attorno alla trentina di secondi. La sorte dell'azione però è segnata e a 10 chilometri dal traguardo, prima dell'ultima ascesa verso Montesilvano, il gruppo (forte di una trentina di unità) si ricompatta. A questo punto chi ne ha prova l'allungo che potrebbe risultare decisivo: tentano Torosantucci, Sella, Rebellin ma senza riuscire a guardagnare quel margine di sicurezza necessario, anche grazie al controllo dei Farnese che iniziano a pensare ad una soluzione allo sprint con Mazzanti pronto a sacrificarsi in favore di Gatto. In fondo alla discesa si ritrovano così circa in una ventina, tentare l'allungo in prossimità del triangolo rosso sembra impresa proibitiva e così si giunge alla soluzione in volata (la più affollata delle ultime edizioni): Oscar Gatto non sbaglia nulla, parte deciso e vince con buon margine, relegando così alla piazza d'onore Davide Rebellin. Terzo posto invece per il secondo anno consecutivo per il colombiano Rubiano Chávez che, approfittando anche delle non ottimali condizioni di Fortunato Baliani (comunque 6° al traguardo), è riuscito a far valere le sue comunque buone doti da velocista. Sicuramente un pizzico di rammarico resta invece a Fabio Taborre, altro atleta pescarese al via, che resta per poco fuori dal podio, concludendo in quarta posizione davanti ad un Ginanni che invece torna a farsi vedere nelle posizioni buone dell'ordine d'arrivo. De Maria, Canuti, Girardi e Muraglia completano le posizioni dalla settima alla decima (fanno parte del primo gruppo anche Sella e Pozzovivo) mentre il gruppo comprendente tra gli altri Serpa, Garzelli e Colli giunge distanziato di 15".
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