16 febbraio 2013 - Trofeo Laigueglia

Il 50° Trofeo Laigueglia inaugura il calendario internazionale 2013 del ciclismo italiano. La prima fuga parte già dopo neanche 5 km di gara: da un un gruppo lanciato a grandissima velocità riescono ad evadere cinque corridori, il francese Florent Barle (Cofidis), il colombiano Fabio Duque (Colombia), il belga Thomas Raymaekers (Novo Nordisk), il portoghese Antonio Barbio e l'italiano Nicola Dal Santo, entrambi della Ceramica Flaminia-Fondriest. Il gruppo lascia via libera a questo quintetto e al km 12 la differenza è già superiore ai 5', distacco che poi sale ancora fino a nove minuti dopo 30 chilometri di corsa. A questo punto la Vini Fantini-Selle Italia si incarica dell'inseguimento trovando un pò di supporto anche dall'AG2R prima e dalla FDJ poi: il ritardo dai fuggitivi inizia a calare inesorabilmente. Il Passo del Balestrino ed il primo passaggio sulla salita di Paravenna non cambiano la situazione di gara cosa. E' invece al secondo passaggio da Paravenna che il gruppo forza l'andatura, guidato dalla FDJ, e il distacco dei battistrada crolla; Raymaekers e Barbio perdono contatto dai fuggitivi ed in fondo alla discesa anche i superstiti Barle, Dal Santo e Duque sono ripresi dopo più di 135 km di fuga. Poco prima dell'inizio dell'ultima salita verso Testico una brutta caduta del colombiano Chaves (frattura della clavicola per il giovane sudamericano) crea un pò di scompiglio in gruppo e anche il capitano della Lampre Pozzato, pur riuscendo ad evitare la caduta, è costretto ad un cambio di bicicletta e ad una rimonta non facile in salita. Nella seconda parte della salita del Testico inizia un bel testa a testa tra la Lampre che controlla il gruppo e le altre squadre che vogliono evitare di giocarsi tutto negli ultimi chilometri: il giovane Diego Rosa (Androni) allunga assieme al grintoso Stefano Pirazzi (Bardiani). La coppia guadagna una trentina di secondi e poco prima dello scollinamento è raggiunta anche da Matteo Rabottini con dietro sempre gli uomini blu-fucsia a controllare il plotone. A poco più di 20 km dall'arrivo Pirazzi, Rabottini e Rosa sono ripresi e si ripropone ancora lo stesso copione: Androni-Venezuela e Vini Fantini su tutte pronte all'attacco, Lampre in testa al gruppo a tenere alta l'andatura per evitare gli scatti. Sull'impegnativo strappo di Pinamare, a 8 km dall'arrivo, ci prova anche Franco Pellizotti, ma è Daniele Pietropolli che si mette in testa al gruppo, con Pozzato a ruota. Per evitare l'arrivo in volata rimane quindi solo lo strappo di Capo Mele, ed è proprio qui che finalmente arriva lo scatto giusto di forza ad opera di Mauro Santambrogio, il quale parte fortissimo ma nella sua scia si riportano immediatamente Filippo Pozzato e Diego Ulissi, bravissimi a farsi trovare nelle prime posizioni. Molto più faticoso l'inseguimento di Francesco Reda, che comunque riesce a rientrare, in un secondo momento, sui tre davanti. Pozzato, Ulissi, Santambrogio e Reda si fiondano giù dall'ultima discesa a piena velocità e più che uno sprint nelle ultime centinaia di metri c'è una lunga progressioni di forza ad opera di Filippo Pozzato che taglia vittorioso il traguardo a braccia alzate. Dietro al vicentino, senza quasi neanche uscire dalla scia, si piazza l'ottimo Francesco Reda, soddisfatto per la conferma ad alto livello ma pur sempre con un po' di rammarico per il terzo secondo posto nel giro di una settimana. Dopo lo scatto decisivo in salita, Mauro Santambrogio si deve accontentare del terzo gradino del podio. Ulissi ottiene la quarta posizione e l'ottima prova di squadra degli uomini di Giuseppe Saronni è testimoniata anche dal nono posto di Elia Favilli, arrivato nel primo gruppo inseguitore a 7" da Pozzato. La volata del gruppetto inseguitori è stata vinta dal tedesco Gerald Ciolek che mette in evidenza la maglia della MTN Qhubeka, la prima formazione africana della storia ad ottenere lo status di Professional. Pozzato è il primo corridore ad iscrivere il proprio nome nell'albo d'oro del Laigueglia per la terza volta dopo i successi del 2003 e del 2004.
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