26 marzo 1933 - Milano-Sanremo

Il campione d'Italia Learco Guerra vince la 26ª Milano-Sanremo. Partenza alle 6.51, tra i favoriti c'è il campione del mondo Alfredo Binda, che con la maglia iridata ha vinto l'edizione del '31 (un altro successo nel '29), mentre Costante Girardengo, vincitore di sei edizioni ormai quarantenne, nonostante lo scetticismo che lo circonda continua a ritenersi competitivo. L'oriundo italo-svizzero Alfredo Bovet, vincitore nel '32, tenta un nuovo attacco e transita per primo a Tortona con 1'06" su un gruppetto di cinque corridori, ma il suo tentativo svanisce per una foratura al bivio Novi-Alessandria. Gruppo compatto a Campoligure, sul Turchino va in difficoltà Binda (Legnano). A un chilometro dalla vetta, Guerra (Maino) parte all'attacco. Gran Premio della Montagna vinto da Raffaele Di Paco (Legnano), con lui ci sono Guerra, Remo Bertoni e Pietro Rimoldi (Bianchi), Francesco Camusso (Gloria, primo al Giro del '31 e terzo al Tour del '32) e Carlo Moretti (Dei). Bertoni e Moretti staccati in discesa, sui fuggitivi rientrano gli "isolati" Camillo Erba e Eugenio Gestri, ma quest'ultimo cede già sulla Colletta. Dopo il rientro del tedesco Karl Altenburger (Olympia), a Cogoleto i fuggitivi sono ripresi da Bovet e Binda, col campione iridato che attacca senza successo sui Piani d'Invrea. Rientrato sui primi Ludwig Geyer (tedesco della Legnano), Camusso e Moretti si arrendono all'uscita di Vado, sul Capo Berta scatta Bovet ma nella discesa su Imperia le file si ricompattano. A San Lorenzo al Mare, 15 km all'arrivo, Di Paco si mette a parlare col compagno di squadra Binda, ma sbanda per prendere qualcosa dalla tasca e i due alfieri della Legnano cadono perdendo ogni chance di successo. Decide una volata a cinque: Guerra parte ai 150 metri e, fedele al soprannome di "locomotiva umana", non è più raggiunto, secondo è Bovet, poi Rimoldi, Altenburger e Geyer, Binda è sesto a 1'56", Girardengo undicesimo a 7'19". [Delfino-De Marco-Pietrucci 2009]
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