22 marzo 1931 - Milano-Sanremo

Alfredo Binda, campione del mondo in carica, vince la sua seconda Milano-Sanremo dopo quella del '29 (a quota due successi aggancia Gaetano Belloni, di più solo Costante Girardengo, sei). Via alle 6,20 con 140 partenti, assenti i big stranieri per la concomitanza del Fiandre, tra i favoriti c'è il campione italiano Learco Guerra, pupillo del "Campionissimo" che nel '30 ha chiuso al secondo posto Tour e Mondiale. Corsa che si accende nell'ultimo chilometro dell'ascesa del Turchino, al Gran Premio della Montagna l'iridato (Legnano) precede di tre macchine la "locomotiva umana" (Maino), poi passano Luigi Marchisio (gregario di Binda che ha vinto l'ultimo Giro d'Italia) e Michele Mara (Bianchi, nel '30 ha vinto Sanremo e Lombardia). Colletta e Piani d'Invrea superati senza che succeda niente, prima del rifornimento di Savona Mara tenta l'allungo, ma il gruppo di testa continua a contare una cinquantina d'unità. Binda attardato da una foratura, Mara ci riprova a Spotorno con Pio Caimmi (Gloria, 2° nel 1930), Domenico Piemontesi (Bianchi, 3° nel 1930) e Alfredo Bovet (Touring), mentre Guerra si ferma per girare la ruota e cambiare rapporto. A Finale il quartetto di testa ha un vantaggio di 1'22" su un gruppetto di undici uomini trainato dai gregari di Guerra, Binda e i suoi sono a 1'50". Ricongiungimento generale ad Albenga, sui Capi Mele e Cervo non succede niente dopodiché una nuova foratura di Binda scatena la bagarre. I primi a passare sulla vetta del Berta sono Francesco Camusso (Gloria) e Caimmi, dopo 29" arrivano Guerra, Mara, Marchisio, Luigi Giacobbe (Maino) e Leonida Frascarelli (Legnano, 2° a Sanremo nel '29). Coppia di testa ripresa dai primi inseguitori all'uscita di Porto Maurizio, Mara e Caimmi forano, i gregari di Guerra sono stanchi. Risultato: a 15 km dall'arrivo il gruppo Binda rientra sulla testa della corsa (15 uomini). Mentre si prepara la volata, rientrano anche Caimmi, Mara, Antonio Negrini (ex gregario di Girardengo passato con Binda), Allegro Grandi (Bianchi) e l'"isolato" Alfredo Carniselli. Favorito dello sprint è Mara, che però pare stanco, in seconda battuta Guerra, ma Binda scatta sulla scia di Negrini e sul traguardo precede il campione italiano, che infuriato presenta invano un reclamo (il campione del mondo ai 200 metri avrebbe spostato irregolarmente Giuseppe Martano, alfiere della Frejus). Corsa terminata da ben 106 corridori, oltre al secondo 3° posto consecutivo di Piemontesi va segnalato il 69° posto del quarantottenne Carlo Galetti (vincitore del Giro nel '10 e nell'11). [Delfino-De Marco-Pietrucci 2009]
©2002-2023 Museo del Ciclismo Associazione Culturale ONLUS - C.F.94259220484 - info@museociclismo.it - Tutti i diritti riservati

I dati inseriti in archivio sono il risultato di una ricerca bibliografica e storiografica di Paolo Mannini (curatore dell'Archivio). Le fonti utilizzate sono svariate (giornali, libri, enciclopedie, siti internet, archivi digitali e frequentazioni sui vari Forum inerenti il ciclismo). Chiunque desideri contribuire alla raccolta dei dati, aggiunta di materiale da pubblicare o alla correzione di errori può farlo mettendosi in contatto con Paolo Mannini o con la Redazione.

Preferenze Cookies - Privacy Policy